Non ci sono solo i lavori del Teatro Giordano, per cui il Comune di Foggia ancora paga un debito fuori bilancio liquidando circa 209mila euro alla Cred.it Società Finanziaria S.p.A.. Anche in via Lucera, dove solo parzialmente è stato attuato il piano di recupero, il Comune come debito fuori bilancio deve rimborsare copiosi oneri per contributi di costruzione versati all’Ente in eccedenza dalla ditta Immobiliare Darc srl della famiglia Rosania.
Di quel piano sono stati realizzati solo dei palazzi, un parco e le quattro palazzine dell’Arca Capitanata, ma resta ancora in ballo un’ampia struttura di vendita e tutta la rimozione delle case abusive del cosiddetto villaggio di Mussolini, le case coloniche del Ventennio.
Proprio a seguito della riduzione dell’intervento relativo alla realizzazione del Comparto C5 relativo all’edilizia commerciale e direzionale ricompreso nel P.Ri.U. in corso di attuazione in via Lucera, il Comune è stato condannato al pagamento di 118.177,17 euro nei confronti dei Rosania, oltre agli interessi legali, le spese e le competenze della procedura monitoria.
Quel piano compie ormai 20 anni. Risale al 23 ottobre 2002 in piena amministrazione Agostinacchio, quando a Roma, presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti al Dipartimento per il Coordinamento dello Sviluppo del Territorio, per le Politiche del Personale e gli Affari Generali fu sottoscritto tra lo stesso Ministero, la Regione Puglia, il Comune di Foggia e l’allora I.A.C.P. della Provincia di Foggia, il Programma di Riqualificazione Urbana proposto dalla ditta “eredi comm. Antonio Rosania”, localizzato nell’area urbana sita in Via Lucera –Borgo Croci Nord. (In foto, via Lucera; nel riquadro, il Comune di Foggia)
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