Festa a Cerignola per il B&B nel bene confiscato alla mafia locale. Stamattina il taglio del nastro da “Terra Aut” in Contrada Scarafone dove la neo struttura ricettiva accoglierà turisti, visitatori e pellegrini. Un luogo di accoglienza – gestito dalla cooperativa sociale Altereco – che si porta dietro una storia di antimafia lunga ed importante ed un nome che rievoca le lotte per la tutela dei diritti dei più deboli: “Cascina Di Vittorio. Ostello dei popoli”. L’inaugurazione è avvenuta in occasione della Giornata Europea delle Fondazioni, in cui Acri e Assifero organizzano “Ben(i)tornati. Gesti quotidiani di rigenerazione”, una serie di eventi nazionali che pongono al centro iniziative di rigenerazione realizzate sui territori.
“Oggi splende il sole – ha detto il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito -. L’inaugurazione di oggi è l’ennesima prova di una città assolutamente vitale che vuole vivere nella legalità e sa scegliere da che parte stare. Questo bene apparteneva ad una delle famiglie mafiose della nostra città, nominata dal presidente della Repubblica nel decreto di scioglimento del Comune. Una famiglia mafiosa ancora operante. Ma oggi questa struttura torna alla comunità, il male viene sostituito con il bene”.
Grazie al progetto “Il fresco profumo della libertà”, selezionato nell’ambito della quarta edizione del Bando Beni Confiscati alle mafie 2019, promosso dalla Fondazione Con il Sud insieme alla Fondazione Peppino Vismara, su Terra Aut è stato possibile ristrutturare un immobile che fino a pochi mesi fa e per tutti questi anni era inutilizzabile e diroccato. Il bene è stato riqualificato in un bed and breakfast capace di accogliere turisti, visitatori e pellegrini. Anche perché il bene è collocato sulla Via Francigena, meta di pellegrinaggio in questa fetta di Puglia per quanti percorrono questo cammino. Il B&B è composto da due camere per gli ospiti, bagni e cucina condivisa. Nello stesso immobile trova spazio anche la Bottega Solidale per la produzione e la vendita di prodotti a km 0 o provenienti da circuiti etici e solidali.
La ristrutturazione dell’immobile restituito alla comunità nel 2012 dopo la confisca alla criminalità cerignolana, è la metafora ideale di quello che in tutti questi anni si sta compiendo su “Terra Aut” attraverso il lavoro di agricoltura sociale portato avanti da Altereco. Un lavoro che non hai mai perso di vista la filosofia che sta alla base del suo progetto: prendersi cura della terra e delle persone, soprattutto di quelle che per i motivi più diversi vivono in condizioni di disagio: migranti tolti dalle maglie del caporalato, persone che vengono dal circuito della giustizia riparativa, ex-detenuti. È da qui che si è partiti per trasformare un luogo simbolo del potere criminale in avamposto di legalità, di economica sostenibile, di lavoro regolare, di sviluppo, di antimafia sociale. Il taglio del nastro del B&B è un primo traguardo del progetto più ampio de “Il fresco profumo della libertà“, che prevede anche la realizzazione di un orto sociale e l’implementazione di una serie di attività di promozione del territorio per favorire l’inclusione socio-lavorativa di persone in condizione di svantaggio.
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