Terremoto in Salento per una presunta truffa nel mondo del turismo. Coinvolti anche il sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, e il presidente di Federalberghi Lecce, Raffaele de Santis. Il blitz messo a segno in mattinata dai Comandi Provinciali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Lecce, assieme ai funzionari della Polizia Provinciale. Eseguito un provvedimento di misure cautelari, personali e reali, emesso dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della Repubblica Salentina, nei confronti di 10 persone (di cui 2 in carcere e 8 agli arresti domiciliari), cui sono contestati – nelle diversificate vesti di amministratori, funzionari pubblici, imprenditori e liberi professionisti – i reati di associazione per delinquere finalizzata al compimento di plurimi delitti contro la Pubblica Amministrazione, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia, oltre che in materia di corruzione elettorale, per atti contrari ai doveri d’ufficio, frode in processo penale e depistaggio, turbata libertà degli incanti, truffa ai danni dello Stato e della Comunità Europea ed altro.
È emerso un modus operandi dell’apparato pubblico ispirato, oltre che all’arricchimento personale, ad assicurarsi bacini di consenso elettorale attraverso una gestione personalistica di presidi di potere a livello sia locale sia a regionale. Complessivamente 60 gli indagati, raggiunti alle prime luci dell’alba da provvedimenti giudiziari spazianti dalla notifica di informazioni di garanzia fino all’applicazione di misure restrittive della libertà personale e cautelari di natura reale. Sotto quest’ultimo fronte, significativo è il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di strutture turistico – ricettive, stabilimenti balneari, aziende agrituristiche, diverse unità immobiliari e numerose somme di denaro, per un valore stimato di diversi milioni di euro, illecitamente autorizzati o realizzati in violazione delle norme in materia edilizia e paesaggistica.
Nelle tacciate dinamiche si anniderebbe, in estrema sintesi, un consolidato sistema associativo di natura corruttiva politico – imprenditoriale, che da tempo avrebbe pervaso l’amministrazione Cariddi, coinvolgendone amministratori e funzionari “troppo vicini” ad alcuni imprenditori con interessi economici su Otranto, coltivati attraverso artefatte aggiudicazioni di appalti e rilasci di concessioni comunali offrendo utilità di diversa natura, finanche ad assicurare un “bacino di voti” per il sostegno elettorale ricevuto da alcuni degli indagati, nonché vantaggi economico – patrimoniali per i restanti.
Ad ispessire il quadro accusatorio tessuto dalla magistratura anche gli accertamenti, in particolare quelli in materia edilizia e paesaggistico-ambientale, condotti dalla Polizia Provinciale, connotati da copiose acquisizioni documentali e molteplici rilievi tecnici.
L’azione di servizio, svolta in stretta sinergia con l’autorità giudiziaria, testimonia il perdurante impegno dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza a presidio della sicurezza del Paese e nel contrasto delle condotte che impattano sul regolare e trasparente funzionamento della Pubblica Amministrazione.
Si evidenzia che il procedimento penale verte ancora nella fase delle indagini preliminari e che la responsabilità degli indagati sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.