C’è malanimo in molti iscritti del PD per alcune operazioni di Enrico Letta, soprattutto per la capolistatura bolognese a Pierferdinando Casini, entrato tra i dem con Matteo Renzi e riconfermato dalla nuova segreteria.
Per la Puglia invece tantissimi gli apprezzamenti per Raffaele Piemontese, candidato nel proporzionale plurinominale e nel collegio uninominale garganico. Per lui si profila una elezione quasi sicura, se si considera che è ritenuto da tutti fortissimo nei Comuni del Gargano quasi tutti amministrati dal centrosinistra, fatta eccezione per Manfredonia. È tale la consapevolezza del suo consenso che Giandiego Gatta potrebbe decidere di non scendere in campo. Una partenza per Roma dell’assessore regionale conferirebbe lo scranno barese alla cerignolana Teresa Cicolella, già eletta in un primo momento ma poi esclusa dai resti. L’unico nemico di Piemontese potrebbe essere Giuseppe Conte, se è vero che l’ex premier sceglierà anche il collegio uninominale della sua San Giovanni Rotondo.
È invece molto incerta e ardua la partita che giocherà l’avvocata Valentina Lucianetti, sicura candidata dem nel collegio uninominale camerale Foggia-San Severo-Lucera e Monti Dauni.
Secondo indiscrezioni, il suo impegno diretto sarebbe stato invocato da Paolo Gentiloni, con cui ha collaborato in alcune vertenze europee. Il suo nome è anche un chiaro richiamo per quanti sentono la necessità di una chiamata alla legalità, da contrapporre alle candidature dei giudici vip del M5S, che schiererà sia l’ex procuratore antimafia Federico Cafiero de Raho sia il giudice del pool di Palermo Roberto Scarpinato. Al suo fianco avrà tutta la struttura dell’osservatorio della Legalità di Confindustria guidato da suo padre Massimo con una campagna elettorale che, in caso di non elezione, potrebbe essere il primo tempo di quella a sindaca di Foggia, sebbene in un recente passato la professionista abbia più volte detto agli amici di preferire l’attività, in crescita, del suo studio legale.