Dopo 11 anni il Deu, il “nuovo” ospedale di Foggia, avrà il suo pronto soccorso. Da sabato prossimo (dalle 8 del mattino), si aprirà una nuova fase. In uno spazio che offre un comfort alberghiero di ottimo livello – in linea con il resto della regione -, ma con gli annosi problemi di sempre, a cominciare dalla carenza di medici. La tensione che si respirava oggi è quella dei grandi eventi. Il commissario straordinario, Giuseppe Pasqualone, accompagnato dal direttore sanitario Franco Mezzadri, dal direttore amministrativo Elisabetta Esposito e dal preside della facoltà di Medicina dell’Unifg, Giuseppe Vendemiale, ha sottolineato la necessità di “collaborare, soprattutto nel primo mese, per fare in modo che tutto vada per il meglio, considerando che questi spazi sono dei foggiani e bisognerà averne cura”.
“Sabato giorno storico”
“Questo era quasi un luogo segreto, di cui si faceva fatica a parlare. Abbiamo lavorato per 4 mesi incessantemente, per completare le ultime cose, che solitamente sono le più rognose. L’altro ieri abbiamo incassato l’autorizzazione all’esercizio della Regione Puglia e siamo in fase di accreditamento, è stato raggiunto un risultato importante per la provincia”. Con il volto tirato per l’emozione, Pasqualone ha elogiato il lavoro degli operatori, poi si è scusato per “l’approccio aggressivo degli ultimi tempi”, ma – ha sottolineato – “era determinante per risolvere i problemi seri, come quelli sul collaudo e agli impianti”. La sfida ora è quella di reclutare il personale medico. “Ci sono carenze importanti di medici, ma è un fenomeno nazionale, cercheremo anche di incrementare il personale di comparto – afferma il manager in conferenza stampa -, per il momento ringrazio gli operatori sanitari per l’entusiasmo che stanno dimostrando”. Sulla pianta organica, aggiunge: “La Regione Puglia ha bloccato provvisoriamente il reclutamento, pertanto prenderemo solo le persone che hanno fatto domanda. C’è un tavolo tecnico per definire l’elenco dei professionisti dal quale poter attingere. Con le rotazioni copriremo le carenze in Pronto soccorso e stiamo lavorando per garantire 4-5 medici per turno”.
La “casa nuova”
Il responsabile del reparto, Paola Caporaletti, ha descritto le potenzialità e le criticità della “nuova casa”: “Avremo due blocchi, uno per l’accettazione dei pazienti che arrivano dall’esterno – il vero Pronto soccorso – e un’altra parte con un’area semi intensiva, per trattare pazienti troppo complessi che non possono andare in strutture di degenza o che hanno bisogno di trattamenti importanti nei primi 2-3 giorni. Ci sono altre stanze con 2 letti e un bagno, una soluzione ideale per evitare il sovraffollamento che vediamo spesso in alcuni reparti in Italia. Inoltre ci saranno due stanze separate, divise per codici, al Triage, così da garantire la privacy necessaria. Questo determinerà un importante passaggio di civiltà”. Poi ha ribadito la carenza di personale: “Restano le criticità sui medici, sempre troppo pochi. Infermieri e operatori socio sanitari ci sono, ma resta l’imbuto nel percorso che causa l’allungamento dei tempi di attesa. Il sogno resta quello dell’ulteriore slancio delle scuole di specializzazione, i ragazzi del primo anno sono entusiasti perché potranno inserirsi in breve tempo nell’organizzazione. Quest’anno, sono state accettate tutte le 8 borse di studio disponibili, è successo solo a Foggia e Palermo: siamo orgogliosi”.
Unifg: “Specializzandi ossatura importante”
“Questa struttura è stata pensata anni fa, perciò l’avvio potrebbe essere problematico, è mastodontico ed offre una enorme ricettività. Come ogni cosa nuova serve un po’ di tempo per lubrificare, ma una volta a regime offrirà vantaggi evidentissimi”. Lo ha dichiarato il preside della facoltà di Medicina dell’Università di Foggia, Gianluigi Vendemiale. “L’anno scorso abbiamo attivato il corso di specializzazione in medicina di emergenza-urgenza. Un risultato importante – ha aggiunto -, gli specializzandi ora possono avere un corso, con tutor di riferimento come la stessa Caporaletti, che si occuperà solo di questo. Lezioni e operatività sul campo sono il valore aggiunto, anche perché gli specializzandi sono diventati per certi versi la struttura portante nelle corsie degli ospedali”.
Mezzadri: “Felice di andar via con questo obiettivo raggiunto”
“Sono contento di aver centrato questo obiettivo prima di andar via – ha dichiarato Mezzadri, che a fine mese lascerà l’incarico -, questa è la porta dell’ospedale, ora è strutturalmente al top e spero che sarà così a breve anche con il personale”. “Lascio senza rimpianti – ha concluso -, con il processo di accreditamento avremo una continua verifica della qualità assistenziale. È molto più facile organizzare un ospedale nuovo, ma in un Policlinico come il nostro i trasferimenti sono sempre complessi, non essendo configurato come monoblocco. Oggi però abbiamo segnato una tappa importante, un salto di qualità nell’assistenza ai cittadini della provincia di Foggia”.
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