Mentre il sindaco di Manfredonia Gianni Rotice passa una serata spensierata al circo con Giandiego Gatta e alcuni membri dell’amministrazione, foto già virali sulle chat, la minoranza torna ad attaccarlo. Stavolta al centro dello scontro c’è il tema dell’emergenza abitativa. Così la consigliera di minoranza, Maria Teresa Valente: “Quando ho ricevuto la sua pec – scrive rivolgendosi a Rotice – credevo che finalmente avesse notizie, magari anche positive, sul problema dell’emergenza abitativa che riguarda centinaia di nostri concittadini. Invece, in parole povere, tutto ciò che aveva da dirmi è che avrei dovuto evitare di mettere in imbarazzo l’amministrazione durante l’interrogazione presentata in Consiglio Comunale. A quanto pare, Lei vorrebbe denunciarmi per aver chiesto pubblicamente ‘che si faccia chiarezza su chi occupa abusivamente gli alloggi, magari non avvisando dei controlli poco prima che arrivino i controlli…’. Forse, signor sindaco, lei dimentica che io e Lei abbiamo dei ruoli ben precisi: il suo è quello di governare dando risposte ai bisogni della città, mentre il mio, da consigliera di opposizione, è quello di farmi portavoce delle istanze e delle problematiche dei nostri concittadini e di vigilare sull’operato di questa amministrazione. Ed è esattamente quello che ho fatto. Pertanto, trovo estremamente grave il tono ed il contenuto della sua nota, in quanto lesiva della libertà e del sereno esercizio del ruolo istituzionale che ricopro”.
Poi chiede: “In che modo, esattamente, avrei infangato l’operato dell’amministrazione e creato ‘una falla per la trasparenza e la legalità’ degli uffici dell’ente? E come mai questa sua contestazione giunge a distanza di oltre un mese dal Consiglio in cui quella frase, peraltro estrapolata dal contesto, è stata pronunciata? È solo un caso che giunge dopo che, appena qualche giorno fa, proprio sull’emergenza abitativa, ho depositato al Comune una nuova interrogazione? Signor sindaco, lei è talmente concentrato su selfie, inaugurazioni di locali e sterili proclami, da non essersi nemmeno accorto che in aula consiliare non ho fatto che riportare quanto già evidenziato, anche a mezzo stampa, dalle stesse persone in attesa dell’assegnazione di una casa popolare, per cui mi sono fatta carico anche della loro preoccupazione, volta a far sì che i controlli si facciano con il rigore e le cautele necessarie per evitare che gli stessi risultino inefficaci. Un uomo del fare, come ama definirsi, più che minacciare di denunciare la sottoscritta per aver svolto il proprio compito, avrebbe semplicemente dovuto dimostrare di aver messo in atto adeguati controlli a tutela di quelle famiglie che in un futuro migliore continuano a crederci ancora, anche se la campagna elettorale è terminata da un pezzo e gli impegni assunti restano ancora mirabolanti promesse. Mia madre dice sempre che la gallina che canta ha fatto l’uovo. Ecco, ora mi dia 10 giorni di tempo per spiegarle anche questa frase. E se con questa battuta ho urtato la Sua suscettibilità, mi denunci subito, senza alcun ridicolo ultimatum. Io sono pronta”.
Successivamente è giunta la solidarietà degli altri consiglieri di minoranza in una nota firmata da Massimo Ciuffreda (Capogruppo Progressisti DEM), Raffaele Fatone (Capogruppo Movimento 5 stelle), Giulia Fresca (Capogruppo Manfredonia Nuova), Michele Iacoviello (Consigliere Molo21), Gaetano Prencipe (Capogruppo Molo21), Francesco Schiavone (Capogruppo Progetto Popolare), Gianluca Totaro (Consigliere Movimento 5 stelle), Rita Valentino (Consigliere Progressisti DEM).
“È noto a tutti che dietro l’aggressività si cela insicurezza, vulnerabilità e paura, e il sindaco Gianni Rotice, con il suo modo di rapportarsi ai consiglieri di opposizione, continua a esternare atteggiamenti che non rendono onore né al ruolo di un sindaco eletto né all’intera Aula consiliare – esordiscono -. Basta poco per farlo ‘schizzare di nervi’, per fargli perdere il sorriso d’ordinanza e fargli cambiare il tono di voce in un consiglio comunale che vorrebbe asservito al suo attorcigliato pensiero, fino ad indurlo a firmare di proprio pugno un documento contro una consigliera di minoranza che, nel corso dell’ultima seduta pubblica, ha semplicemente chiesto chiarimenti in merito ai controlli sugli occupanti gli alloggi popolari. Un vero e proprio avvertimento, neanche tanto velato, ai danni della consigliera comunale Maria Teresa Valente, già candidata sindaco, accusata di aver creato una non meglio precisata ‘falla per la trasparenza e la legalità’. Nell’esprimere la nostra vicinanza alla collega Maria Teresa Valente, non possiamo non stigmatizzare l’atteggiamento assunto dal sindaco Rotice di totale mancanza di rispetto istituzionale verso i cittadini legittimamente rappresentati in Consiglio Comunale, sostituito da manifestazioni di arroganza del potere, non sappiamo quanto malamente suggerite o malamente gestite”.
E ancora: “Il nostro ruolo di consiglieri di opposizione è quello di vigilare sull’operato di chi amministra, di dare suggerimenti e anche aiuti, se necessario, nell’interesse della collettività e la maggioranza, dal suo canto, ha il dovere morale di ascoltare e favorire il contributo e la partecipazione di chi rappresenta comunque una fetta (peraltro, complessivamente maggioritaria) della popolazione. Consigliamo quindi al sindaco Rotice di mettere da parte le intimidazioni e piuttosto di accogliere il suggerimento della consigliera Valente e di attivare tutte le azioni che possano fare chiarezza sulla vicenda evidenziata, a tutto vantaggio della ‘trasparenza e legalità’, ripristinando il senso di cordialità e il rispetto istituzionale dentro e fuori l’assise comunale. Lo scontro a tutto campo non giova a nessuno e soprattutto non giova alla città di Manfredonia”.
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