Sono giorni abbastanza movimentati quelli che sta vivendo il Calcio Foggia 1920. La programmazione per la nuova stagione stenta a decollare: ci sono da definire ancora gli interpreti dell’area tecnica, con il contratto di Zeman in scadenza al 30 giugno (il rinnovo annunciato dalla società in pompa magna a gennaio non si è mai concretizzato). L’incontro tra il presidente Canonico e il boemo era in programma nella giornata di oggi, ma il tecnico di Praga sarà a Morrovalle come ospite d’onore nella discussione “Calcio italiano all’anno Zero, tra mondiali mancati e club in crisi di identità internazionale: il decalogo per tornare ad essere grandi”.
Il faccia a faccia tra Canonico e Zeman è, quindi, rimandato ai prossimi giorni. Le percentuali di permanenza del mister ceco sono molto basse, quelle del direttore sportivo Pavone pressoché nulle. La società non ha più intenzione di puntare sul dirigente barlettano, ma vorrebbe continuare con Zeman, che difficilmente accetterà questo dictat. La fine del quarto atto sulla panchina rossonera del boemo ha sollevato molte polemiche social dei tifosi e il malcontento di molti sponsor del club che lo scorso anno avevano deciso di investire proprio per la visibilità che un allenatore come Zeman regala all’intero contesto sociale. Per non privarsi di Zeman e Pavone, tra gli sponsor è paventata l’idea di costituire un fondo e acquistare parte del pacchetto azionario del Foggia. Per ora, però, è solo un’idea che ha poca concretezza: non c’è nessuna proposta ufficiale ricevuta dal club e non rientra tra le prerogative di Canonico, almeno nell’immediato, cedere il club.
Il Foggia ha attirato anche l’attenzione di fondi esteri, tra i quali il gruppo spagnolo Terrebio che già opera nel settore calcistico con la Soccer Scouting Agency. Anche in questo caso, però, la società rossonera non ha ricevuto alcuna offerta ufficiale. L’ipotetico cambio di proprietà dipenderà anche da cosa deciderà il Tribunale di Bari il prossimo 9 giugno, giorno della prima udienza per il contenzioso in atto tra Canonico e Pintus per la cessione del 51% della Corporate, proprietaria dell’80% del Calcio Foggia. L’attuale presidente ha versato solo €500.000 alla Pintus, e non intende pagare ancora vista l’ingente debitoria non illustrata in fase di acquisto delle quote azionarie. D’altro canto, l’imprenditrice sarda pretende l’intero ammontare del prezzo pattuito lo scorso giugno, indipendente dalla debitoria. Il primo verdetto del Tribunale ha dato ragione alla Pintus, che in più riprese ha dichiarato che nel caso di mancato pagamento sarebbe intenzionata a riprendere le redini del club rossonero. In quel caso, l’ingresso in società di nuove figure imprenditoriali è molto più che una semplice ipotesi. Si prospetta un’estate, l’ennesima, molto infuocata per i tifosi del Foggia. (In alto, Canonico, Zeman e Pavone)