Nell’undicesimo anno dalla sua prima edizione, e prima della grande kermesse che si terrà a Torino in ottobre, l’associazione Amici di Roberto Morrione sarà a Foggia il 24 e 25 maggio prossimi. Il giornalista Gennaro Pesante, coordinatore del gruppo comunicazione della Consulta provinciale per la legalità, si è fatto promotore di questa iniziativa.
Intanto qual è la finalità? Perché Roberto Morrione?
Perché il giornalismo italiano ha padri e maestri straordinari. Roberto Morrione è uno di questi e il premio a lui dedicato riguarda il giornalismo investigativo, un genere quanto mai di attualità per un territorio come la Capitanata. Mi piacerebbe portare a Foggia un’edizione completa del premio, ma intanto sono riuscito a convincere amici e colleghi dell’associazione a dare un primo segnale di attenzione al nostro territorio. Non mi è stato difficile, la loro adesione è stata pressoché immediata!
Come si svolgerà la ‘due giorni’?
Il 24 sera si terrà un incontro tra i componenti della Consulta per la legalità e i rappresentanti dell’associazione. Avremo ospiti Stefano Lamorgese, collega di Report e vicepresidente dell’associazione e Mara Filippi Morrione, portavoce del sodalizio. Con loro il giovane collega Alessandro Di Nunzio, foggiano, che ha vinto il premio Morrione nel 2015 con un’inchiesta sui fondi in agricoltura. Il 25 mattina saremo presso il liceo scientifico statale Marconi dove incontreremo gli studenti. Rivedremo l’inchiesta di Di Nunzio e dialogheremo con i ragazzi.
La Consulta sembra puntare molto sulle nuove generazioni e sull’informazione. Investimenti sul futuro, ma il presente?
Intanto va dato atto e merito per il lavoro svolto al gruppo scuola guidato dal professor Giuseppe La Porta che ha collaborato a questa iniziativa. I giovani sono sempre un giusto investimento. Così come penso sia lungimirante non perdere mai il contatto con il mondo dell’informazione. È vitale, specie per situazioni come quella foggiana, avere dei fari puntati sui fatti, sulle persone e sulle storie. Di giornalismo ben fatto non ce n’è tantissimo e mi rendo perfettamente conto di quanto sia difficile raccontare le cose come stanno, quando abbiamo una criminalità molto aggressiva e una politica locale che ha toccato il minimo storico. Rischiamo di sentirci tutti molto soli. Motivo in più per stimolare iniziative e portare sul territorio amici e colleghi che possono offrirci un punto di vista esterno, critico ma proprio per questo utile.