I piani di Landella per tornare in consiglio comunale. Nel centrosinistra il totonomi del candidato sindaco

Il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex sindaco, già dichiarato incandidabile in primo grado, complica non poco i suoi tentativi di dare continuità alla carriera politica. Ma stando ai rumors potrebbe tornare in pista

Il rinvio a giudizio nei confronti dell’ex sindaco Franco Landella, già dichiarato incandidabile in primo grado, complica non poco i suoi tentativi di dare continuità alla sua carriera politica, per non morire travolto dai guai giudiziari e dallo scioglimento per mafia del Comune di Foggia. Secondo i rumors, l’ex primo cittadino si sente perseguitato dall’apparato giudiziario ed è molto preoccupato dell’esito delle sue vicende. Fonti attendibili però scommettono che, come Franco Metta a Cerignola (che tentò il bis nonostante l’incandidabilità in secondo grado), anche Franco Landella si candiderà nuovamente per uno scranno da consigliere comunale al Comune di Foggia. Del resto, la candidatura è interdetta solo dopo il terzo grado di giudizio. Secondo alcuni il campione di consensi potrebbe scommettere su persone a lui vicine nei partiti del centrodestra o addirittura candidare una persona a lui fedelissima come candidato/a sindaco/a e guidare da candidato consigliere una lista civica.

Bocche cucite nella Lega, ultimo partito del sindaco. Su una sua eventuale presenza in lista è laconico il segretario provinciale Daniele Cusmai: “Francamente al momento non è un pensiero che mi pongo”, dichiara a l’Immediato. Si conosce ormai bene la condotta dei Fratelli d’Italia che col commissario Galeazzo Bignami hanno detto no ad ogni nome controverso per ripulire il partito dopo i casi di Liliana Iadarola ed Erminia Roberto. Quanto a Forza Italia è abbastanza improbabile che gli azzurri, con Giandiego Gatta in testa, possano accettare una lista civica con Landella candidato nella loro coalizione se è vero che punteranno come candidato sindaco al loro coordinatore Raffaele Di Mauro.

Raffaele Di Mauro

Intanto, non manca il totonomi nel centrosinistra, le cui ali associazionistiche e più radicali cercano di costruire la leadership di Daniela Marcone. Qualcuno in Confindustria lavora per la proposta politica del vicepresidente dell’associazione dell’aquila, il piddino ed ex consigliere comunale Alfonso de Pellegrino. Sta pensando ad un impegno in prima persona anche l’avvocata Valentina Lucianetti, figlia del giudice Massimo, oggi presidente dell’osservatorio sulla legalità di Via Valentini Vista Franco.

I socialisti, che tornano in Fiera in grande spolvero, con la presenza anche di Giulio Scapato, puntano nuovamente col loro segretario cittadino Mino Di Chiara sull’ingegnere Pippo Cavaliere, forte del suo ruolo nazionale nel comitato di solidarietà antiracket e antiusura, il quale interverrà al convegno per i 130 anni della nascita del Psi “La Foggia che vogliamo”. “Pippo incarna alla perfezione il ruolo del candidato sindaco: è una persona onesta e perbene”, è il commento di Di Chiara. (In alto, Landella; a destra, Marcone e Lucianetti; sotto, Cavaliere e De Pellegrino)

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