Decine di carpe morte sono state trovate nel lago di Occhito. È giallo sulle cause della “strage”, dopo il rinvenimento fatto venerdì scorso da alcuni appassionati di pesca che si recano sulle rive dell’invaso al confine tra Puglia e Molise. Il racconto della macabra scoperta è stato affidato dai testimoni al sito online Primonumero. “Pesci galleggianti o spiaggiati hanno destato molta preoccupazione non soltanto fra gli amanti della pesca ma anche tra i visitatori che hanno denunciato il colore giallastro delle acque nel recente periodo”.
“Il motivo della morìa improvvisa (perlopiù di carpe) non è stato ancora accertato – proseguono -. E non è escluso che le diverse associazioni di pesca del posto decidano di far presente il caso all’Arpa e di informare le autorità competenti affinché siano approfonditi i motivi che hanno portato alla morte di questi esemplari, di cui fra l’altro il Lago di Occhito è particolarmente ricco.
Non è possibile dunque al momento sapere con certezza se l’acqua sia inquinata (anche se a detta di molti resta l’ipotesi prevalente) o se l’invaso con un livello di acqua basso a causa della mancanza di piogge sia diventato anossico, privo di ossigeno sufficiente per i pesci.
Qualcuno ha parlato anche di ‘eutrofizzazione dell’habitat’, cioè quel processo degenerativo delle acque indotto da eccessivi apporti di sostanze fertilizzante come l’azoto e il fosforo. Un fenomeno che si manifesterebbe con l’alterazione del colore e della trasparenza delle acque per l’alta concentrazione di alghe in sospensione, che in realtà sarebbe evidente dalle immagini girate nelle acque di Occhito. Ma si è al momento nel solo campo delle ipotesi. Sarà necessario approfondire con esami specifici per capire cosa è realmente accaduto”.