Il futuro della Capitanata attraverso i fondi del Pnrr. A Palazzo Dogana il presidente della Provincia, Nicola Gatta ha convocato i sindaci per fare il punto sui finanziamenti dei vari bandi. Ad illustrare le varie opportunità, ma anche le tante criticità dovute al ritardo dei progetti, il consigliere del Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale per la Strategia Nazionale Aree Interne, Domenico Gambacorta. “Con lui abbiamo discusso e ci siamo confrontati sulle opportunità legate all’Avviso Pubblico dell’Agenzia per la Coesione Territoriale “Servizi e infrastrutture sociali di comunità”, che offre una provvista finanziaria di 500 milioni di euro.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un banco di prova decisivo per il nostro territorio, una sfida attraverso la quale ammodernare le nostre infrastrutture e mettere in cantiere sviluppo e crescita socioeconomica.
La Provincia di Foggia, come accaduto per i 13 milioni di euro destinati alla manutenzione stradale, sarà protagonista di questa partita e svolgerà un ruolo di coordinamento rispetto alle istanze, alle necessità e alle esigenze di ogni area della Capitanata.
Nella certezza di avere accanto una ministra, Mara Carfagna, che sta operando per affermare concretamente i diritti e la voglia di riscatto del Mezzogiorno.
Siamo pronti a vincere questa scommessa”. E la ministra Carfagna è attesa a Foggia nel prossimo mese di maggio. Diversi i sindaci presenti, dal Gargano ai Monti Dauni. “È un importante finanziamento – ha detto il sindaco di Vico, Michele Sementino -, con questi fondi risolveremo molti dei problemi che attanagliano i nostri comuni, soprattutto problemi di disagio e fragilità sociale. Dobbiamo correre, e anche con il personale ridotto cercheremo di presentare più progetti possibili”. “Questa è una fase importante – ha aggiunto il sindaco di Manfredonia, Gianni Rotice -. Finalmente il Governo centrale ci guarda con un occhio diverso rispetto al passato”. Dal Gargano ai Monti Dauni. Il sindaco di Pietramontecorvino e coordinatore di SNAI, Raimondo Giallella manifesta scetticismo. “Il primo tema da affrontare per ricevere benefici dal Pnrr, è quello di organizzare una macchina organizzativa per poter progettare e controllare i vari progetti. Altrimenti il Pnrr prima o poi si fermerà. Bene gli investimenti, ma non basta. Quello che ancora non vediamo è la concertazione sul territorio da parte di tutti gli enti. Credo sia il momento di convocarli tutti per capire qual è l’idea di sviluppo di questo territorio”.