Sono arrivati da pochi giorni, fuggendo dalla guerra. Oltre alle immagini di devastazione impresse nelle loro menti anche la difficoltà di doversi orientare in contesti totalmente nuovi. I profughi ucraini arrivati in Italia sono circa 90.000 dallo scoppio della guerra. Per loro le singole Prefetture, gli enti locali e le cabine di regia di Protezione Civile stanno organizzando piani di integrazione duraturi perché non si sa quando il conflitto potrà terminare. Accade questo anche in provincia di Foggia, con i singoli comuni che sono protagonisti dell’accoglienza.
Ad Ordona, piccolo centro già multietnico del comprensorio dei 5 Reali Siti, sono partite in questi giorni le lezioni di italiano per i profughi ucraini. Capire la lingua, infatti, diventa necessario per fare orientamento e per consentire agli ospiti di sentirsi meglio a loro agio. In particolare, nel Comune degli scavi sono giunte quattro famiglie, grazie all’attività di raccordo posta in essere dalla locale amministrazione e dagli ucraini che già da decenni ivi risiedono. Tra queste persone vi è la signora Mykheyeva Maryna che, in questi giorni, ha fatto partire spontaneamente dei corsi di italiano rivolti ai suoi connazionali giunti ad Ordona dopo l’inizio delle ostilità con la Russia.
I corsi di alfabetizzazione si terranno tre volte a settimana all’interno della biblioteca comunale di Ordona. A prendere parte a questi incontri sono soprattutto gli adulti, perché i minori e i ragazzi in età scolare dell’obbligo sono stati già inseriti gradualmente negli istituti locali. Sono i più grandi che devono apprendere in fretta la lingua anche per un futuro lavorativo in queste terre che, già a partire dagli anni ’90, hanno ospitato tanti migranti economici giunti dall’est Europa. I profughi ucraini hanno accolto positivamente l’iniziativa dei loro connazionali per l’integrazione nella terra che li sta ospitando.
“Imparare la lingua italiana per i cittadini ucraini costretti a lasciare le loro case, non è un lusso ma una necessità” – afferma a l’Immediato, la sindaca di Ordona Adalgisa La Torre. “L’incapacità di esprimersi e di decifrare i messaggi e le situazioni sono spesso i presupposti dell’ emarginazione sociale. Imparare l’italiano significa integrarsi, significa avere la possibilità di inserirsi anche nella società e anche nel mondo del lavoro, perché purtroppo la guerra non sarà breve come sembrava. Ringrazio Marina, cittadina Ucraina che ha accettato la mia proposta di fare da insegnante di italiano ai suoi concittadini meno fortunati. Mai avrebbe pensato a una cosa simile. Marina, da oltre 20 anni vive in Italia, sposata con un cittadino ordonese. È felice di questo ruolo perché così riesce a sentirsi utile per il suo popolo”. (In foto, la prima lezione di italiano ad Ordona)