È diventato virale su TikTok e poi sulle chat di messaggistica, il video di un poliziotto che a Foggia ha rifilato un calcio in faccia ad un giovane durante le fasi concitate dell’arresto. Il ragazzo aveva forzato un posto di blocco scatenando un inseguimento durato pochi chilometri. Era senza patente. Immobilizzato a terra da alcuni agenti, l’arrestato è stato poi raggiunto da un altro poliziotto che lo ha colpito con un calcio al volto. Le immagini risalgono al 2 aprile scorso e sono stare riprese anche da “Chi l’ha visto?”. Nella trasmissione di Rai 3 è intervenuta la sorella dell’arrestato: “Non accetto questo abuso – ha detto in diretta Valentina -. Ha una divisa e deve dare l’esempio, non accanirsi con violenza così”.
Intanto, la Questura di Foggia ha fatto sapere che nei confronti dell’agente è stata avviata l’azione disciplinare e disposto il trasferimento. “In riferimento al video amatoriale diffuso sui social-media – scrivono dalla questura – riferito all’arresto di un soggetto per resistenza a pubblico ufficiale avvenuto il 2 aprile a Foggia da parte di personale in servizio presso la locale questura si precisa che dell’episodio è stata immediatamente informata l’autorità giudiziaria per l’accertamento delle eventuali responsabilità penali; che nei confronti del poliziotto è stata avviata l’azione disciplinare e che lo stesso è stato destinato ad altra sede”.
“Nel sottolineare che il comportamento del poliziotto non corrisponde in nessun modo ai canoni ed ai valori della Polizia di Stato, si precisa che l’arrestato, senza aver mai conseguito la patente di guida, conduceva un veicolo sottoposto a fermo amministrativo e che probabilmente per tale ragione non si è fermato all’alt intimato dalla pattuglia. Lo stesso è stato bloccato dopo aver percorso ad alta velocità il centro cittadino per circa tre chilometri e aver tentato infine di fuggire a piedi”.
“E quelli che uccidono o stuprano, dovrebbero decapitarli?! Eppure non si fa perché è la lege che deve far pagare dal reato piccolo al grande”, si sfoga su Facebook la sorella Valentina. “Aiutateci se avete altri video, soprattutto dove perquisiscono la macchina”.
“Continuavano a colpirmi”
“Dicevo scusate, scusate, non lo faccio più ma il poliziotto mi rispondeva: ‘Se continui a chiedere scusa ti ammazzo’ e continuava a colpirmi”: lo ha detto a Repubblica Bari, Leonardo Di Francesco, il 23enne colpito in pieno volto dall’agente. “Ero in macchina con un mio amico, quando una pattuglia della polizia ci ha intimato l’alt. Premetto che io non ho la patente, perché non l’ho ancora presa e la macchina era sottoposta a fermo amministrativo a causa di un precedente controllo dei carabinieri. Sapevo di non essere nel giusto, ho avuto paura e anziché fermarmi sono scappato”.
Sull’aggressione: “Gli altri poliziotti gli dicevano di smetterla ma uno soprattutto era molto arrabbiato. Intorno c’erano altre persone, quelle che abitano vicino casa di mia madre, gridavano ma non serviva a niente. Sono arrivato in Questura alle 17.40 e sono stato rilasciato, per tornare a casa agli arresti domiciliari, intorno a mezzanotte. Mi hanno colpito di nuovo, io continuavo a dire ‘scusate non lo faccio più’ ma non serviva, mi hanno tirato forte i capelli e graffiato in testa”, ha spiegato ancora il giovane a Repubblica Bari. “Avevo dell’hashish: io e il mio amico volevamo fumare una canna ma non l’avevamo ancora fatto”. Infine ha fatto sapere di aver contattato l’avvocato per denunciare la vicenda nelle sedi opportune.