Fatture liquidate due volte. C’è anche questo all’Asl di Foggia. Dopo l’inchiesta sugli affidamenti degli appalti che hanno coinvolto il direttore generale Vito Piazzolla, è polemica su alcuni degli ultimi atti dell’azienda sanitaria locale. In particolare, con due determine – la 3002 e la 3008 del 17 marzo scorso -, è stata liquidata la stessa fattura (poco più di 20mila euro) per le prestazioni di uno studio commerciale di San Marco in Lamis.
L’oggetto e la disposizione di liquidazione, infatti, è la stessa: fa riferimento alle stesse prestazioni e alla stessa fattura (la numero 107). Stessi importi, stesso anno e stesso conto di riferimento per il pagamento. L’unica differenza sta nel richiamo contabile, che fa riferimento ad un altro numero (fattura 121), altro importo e altro imponibile. Solo che, in un’altra determina, per un altro importo – circa 24mila euro -, viene pagata ancora un’altra fattura, per prestazioni differenti questa volta, ma facendo sempre riferimento alla 121 nel dettaglio contabile.
Insomma, una gimcana nella quale è difficile orientarsi. Il servizio in oggetto – “assistenza fiscale e tributaria dell’Asl di Foggia” – è stato affidato “in urgenza e direttamente” con una determina dirigenziale del 21 ottobre 2020. La spesa complessiva per l’azienda sarebbe stata di 38mila euro più iva. La decisione è stata presa dal direttore amministrativo Ivan Viggiano (ora all’Asl Bat), che ha pensato di affidarsi ai professionisti per supportare l’Azienda in un percorso “tecnico amministrativo finalizzato a ridurre in maniera consistente il premio Inail”. Sì perché secondo quanto riferito nell’istruttoria, l’Asl avrebbe mostrato “notevoli criticità nella gestione e nell’invio delle CU per i dipendenti, ma soprattutto per il personale convenzionato ed autonomo, generando numerosi avvisi di accertamento per incongruenze tra la CU e il 770 in sede di verifica dei singoli convenzionati/autonomi”.
“Criticità – scrivono – che si erano riscontrate anche nella comunicazione mensile all’INPS delle retribuzioni e dei relativi contributi corrisposti a ogni dipendente, attraverso la trasmissione UNIEMENS che deve essere effettuata mensilmente, entro l’ultimo giorno del mese successivo a quello di competenza, considerando che la non corretta o tardiva compilazione del modello può comportare onerose sanzioni”. Questo avrebbe comportato una situazione paradossale: l’Asl aveva (“da anni”) il Durc irregolare “a causa di pendenze anche di importo piccolo, ma tali da impedire la regolarità del modello rendendo problematico l’incasso di entrate da pubbliche amministrazioni”.
L’Immediato ha interessato Viggiano (da venerdì scorso operativo nella squadra di Tiziana Dimatteo), che si è detto stupito dalla situazione: “Non capisco come sia possibile che sia accaduta una cosa del genere – ha riferito -, la stessa fattura in effetti è stata liquidata due volte. Materialmente però non è stata pagata. Annulleremo in autotutela uno dei due atti doppione”. Secondo il manager, sarebbe stato impossibile il pagamento perché “la lista di liquidazione è la stessa e il sistema l’avrebbe bloccato”. Il riferimento contabile diverso, per importo e imponibile, avrebbe potuto “ingannare” il programma? “No – risponde -, è impossibile”. Dalla data dell’atto, il 17 marzo, è passato poco tempo, per cui sarebbe stato ancora disposto l’ordine di pagamento. Una fortuna, questa volta. “Mi sono già attivato nel segnalare la situazione al nuovo responsabile dell’area finanziaria, Lorenzo Troiano, che provvederà a sistemare questa situazione”, conclude Viggiano. (In foto, Piazzolla; nel riquadro, le fatture)