Impianti semaforici e pubblica illuminazione sono tra i tasti dolenti dell’amministrazione sciolta per mafia al Comune di Foggia, inseriti nella relazione prefettizia. La rovinosa caduta del semaforo in via Manfredonia è anche frutto dei mancati lavori del piano da periferia a periferia che prevedeva nel pieno del Governo Renzi in quella zona tre rotatorie, una all’inizio del cavalcavia nel trafficato incrocio tra via San Lazzaro e via Sant’Antonio, una al mercato dei fiori all’ingresso del cimitero e una appunto all’altezza di viale Fortore.
Non vanno meglio le cose lì vicino, nella famigerata “strada della morte” Viale Sant’Alfonso Maria de’ Liguori, dove meno di un anno fa ha perso la vita sulle strisce pedonali il pensionato Alfredo Di Marco.
Non solo non sono stati installati gli autovelox cittadini, così come richiesto dai residenti in una petizione consegnata al comando della Polizia Municipale, ma mancano ora numerose lampade sui pali della pubblica illuminazione. E un palo senza plafoniera fa bella mostra di sé in modo molto pericolante. Sono già due gli automobilisti che si sono riversati contro il palo.
“Aspettiamo che cada e che qualcuno si faccia male? La strada è completamente buia in alcuni tratti e si continua a sorpassare a velocità inaudite. Quest’anno gli alberi non sono stati ancora potati e pregiudicano molto la luminescenza della luci. Abbiamo provato coi vigili, cerchiamo di avere una interlocuzione col Comune, ma nulla. Sono state investite troppe persone in questo viale”, osserva rammaricato un residente.