Una dettagliata denuncia sull’evasione fiscale arriva dai Verdi di San Severo secondo cui metà dei residenti della città dei campanili manterrebbe l’altra metà.
“I cittadini di San Severo, quelli onesti e che pagano le tasse, devono sapere che a maggio dello scorso anno il Consiglio Comunale ha deliberato l’aumento dell’addizionale IRPEF per 350 mila euro in più l’anno”, spiegano in esordio da Europa Verde.
“Questo aumento, che porta nelle casse del Comune di San Severo quasi 2,4 milioni di euro, è a carico di 17.500 contribuenti (47%) su 30.400 cittadini che dichiarano un reddito; mentre ben 13.000 dichiarano un reddito così basso che rientra nella cosiddetta “No tax area” (43%)! Come se non bastasse, è stata aumentata la tassa sui rifiuti per le note inerzie di Comune e Regione”, proseguono.
Come spiegano, non vogliono “fare scandalismo o facile demagogia”. Ma osservano: “Il dato è spaventoso e iniquo anche perché i percettori del reddito di cittadinanza a San Severo, dati del 2019, sono 1.774 che, pur essendo il numero più alto della provincia, maggiore di Cerignola e Manfredonia, escluso il capoluogo, rappresenta solo il 3,2%. Quindi non c’è congruenza tra questi dati ma c’è una enorme disparità”. E ancora rilevano: “Contestualmente si assiste ad un proliferare di auto di lusso, suv, crossover che scorrazzano nelle vie del centro urbano incuranti del caro benzina che non fa pensare ad un diffuso stato di indigenza. Naturalmente chi risulta, fittiziamente, a basso reddito e non paga le tasse comunali, presumibilmente ha l’esenzione ticket, usufruisce dei buoni libri, delle agevolazioni varie per la casa”.
Tante le richieste all’amministrazione Miglio. Anzitutto per un atto di trasparenza, chiedono di “sapere ad oggi quanti percepiscono il reddito di cittadinanza a San Severo, quanti sono impegnati e quali lavori socialmente utili rendono alla città e quali misure sono state prese per smascherare i finti poveri e gli evasori fiscali. Inoltre i verdi domandano perché non vengono ridotte le riunioni delle Commissioni Consiliari che comportano altre ingenti spese alle casse comunali tra gettoni di presenza, indennizzi ai datori di lavoro, oneri burocratici”.
Sul finale un avvertimento: “Qualora a queste legittime richieste il sindaco e l’assessore al ramo non dovessero dare risposta, come spesso è accaduto, ci rivolgeremo ad altre autorità”.