“Volevamo fare Portofino, ma siamo rimasti indietro sul Gargano”. È critico Michele Azzellino, 37 anni, ed ex uomo di Carmine D’Anelli dal 2007 al 2012, quarto degli eletti alla sua prima esperienza in consiglio e poi secondo degli eletti nella consiliatura di Nicola Pinto sindaco, che si propone come l’alternativa al suo ex leader locale, ricandidato per il suo secondo mandato.
È tempo di cambiare secondo un gruppo di giovani che sta cercando interlocuzioni con gli imprenditori rodiani.
“Il nostro non è uno scontro, abbiamo le idee molto chiare. Vogliamo cambiare i modi di fare amministrazione – osserva Azzellino -, servono più attenzione al cittadino e più partecipazione alle scelte”.
Deve finire insomma l’epoca dell’uomo solo al comando. “Carmine D’Anelli è un uomo carismatico – ammette -. Solo chi non amministra non sbaglia, ma ora è arrivato il momento di dare spazio alle nuove leve. Sia lui sia Nicola Pinto sono stati gli epigoni di Teodoro Moretti, che ha governato Rodi per 50 anni. C’è stata tra loro due un’alternanza continua dal 99 ad oggi. Un dualismo vero. Ora è il momento di cambiare. Adesso siamo noi la novità”.
Anche Azzellino ha saputo costruire un rapporto “personale di stima affetto e amicizia”, con il vicepresidente della Regione Puglia Raffaele Piemontese. “Abbiamo rapporti costruiti col tempo – continua il candidato -. Alla presentazione della lista è venuto il senatore Massimo Cassano, abbiamo contattato anche Sergio Clemente e gli altri emilianisti. Ma essendo una lista civica siamo abituati a parlare con tutti”. Con lui sono già schierati Alfredo Ricucci, l’ex vicesindaco della lista di Nicola Pinto e tanti ragazzi, molti professionisti che hanno sposato la causa «fatta di idee».
“Noi non siamo contro l’uomo – sottolinea -, non ci sono questioni personali, vogliamo risollevare il paese. Vieste ha già presentato il cartellone degli eventi, Rodi lo presenta a metà di luglio, non è normale. Lo stesso dicasi per la sagra delle arance di maggio, non si sa nulla. Il porto ha assorbito le energie amministrative ma lo sforzo che si deve fare è collegarlo al paese. Abbiamo tante attività commerciali, ma non si è mai sviluppato l’artigianato, il centro storico non è valorizzato, è abbandonato a se stesso. Abbiamo delle idee per incentivare le nuove attività, con iniziative fiscali e premiali. Il Comune di Rodi non ha speso un euro degli introiti delle tasse di soggiorno e parliamo di 300mila euro non spesi. Abbiamo la navetta del paese che non cammina da 5 anni”.