Secca replica del rettore dell’Università di Foggia, Pierpaolo Limone dopo il post del parlamentare Nicola Morra che gettava ombre sulle procedure concorsuali dell’Ateneo.
Da UniFg parlano di “strumentale e distorta ricostruzione della vicenda”.
Così Limone: “La norma non impedisce a un membro del cda di partecipare alle procedure concorsuali; per loro vige il solo sistema dell’astensione. È una lettura volutamente distorta e speciosa che stanno cavalcando alcune testate e persino un parlamentare e per i quali stiamo valutando gli estremi di una querela per diffamazione. In un clima di caccia alle streghe – prosegue ancora la nota – tutto è corrotto, tutto è riprovevole. Invece ci sono istituzioni che hanno la schiena dritta, che operano con rigore ottenendo risultati visibili. Il paradosso di questa vicenda è il carattere intimidatorio degli articoli. Il riferimento all’ ‘unico candidato’ e al ‘vincitore all’unanimità’, inoltre, è tendenzioso: il concorso in esame è relativo a una procedura espletata in attuazione di un piano ministeriale finalizzato alle progressioni di carriera dei ricercatori a tempo indeterminato in possesso di abilitazione scientifica nazionale già in servizio presso l’Ateneo. Quindi non si tratta di ‘unico candidato’, ma di ‘unico candidabile’ che appartiene ad un ruolo ad esaurimento rispetto al quale il Ministero promuove piani esplicitamente tesi a consentire al maggior numero possibile di persone di transitare nella seconda fascia della docenza universitaria, previa positiva valutazione dei titoli e delle attività svolte. Trovo assolutamente ingiustificati questi attacchi fortemente lesivi dell’immagine di un Ateneo che è impegnato in prima linea nel contrasto a ogni forma di illegalità”.