La riunione del Consiglio dei ministri, secondo quanto si apprende da diverse fonti di governo, è stata sospesa per la richiesta dei partiti di valutare la bozza della riforma delle concessioni balneari insieme alle richieste di ulteriori integrazioni e precisazioni avanzate dal ministero del Turismo. Al momento sarebbe in corso una verifica su queste ultime. Il Movimento 5 Stelle, secondo quanto si apprende, ha chiesto la sospensione del Cdm per valutare i dettagli del testo di riforma delle concessioni balneari. L’impianto complessivo, viene riferito, sarebbe “soddisfacente” e le gare “formalmente” sbloccate. Importante, si sottolinea ancora, aver tutelato le aziende familiari e aver inserito la clausola occupazionale.
Tutela degli investimenti fatti e di chi deve il suo reddito prevalentemente dalla gestione di uno stabilimento balneare. Ma forte spinta agli investimenti futuri collegati alla miglioramento del servizio, con contenimento dei prezzi e un freno al “caro-ombrellone”, a tutela dei consumatori: sarebbero queste, secondo quanto si apprende, alcune delle linee guida della riforma delle concessioni balneari – anticipate anche da Repubblica.it -, su cui si sta ancora lavorando, all’esame del Consiglio dei ministri Ci sarà una proroga fino alla fine del 2023 e partiranno le gare per le nuove assegnazioni a partire dal 2024.
Tra i criteri da considerare nella definizione di una disciplina uniforme delle procedure selettive di affidamento delle concessioni balneari – come è indicato nella bozza di emendamento del governo per la delega con il riordino del settore sul tavolo del Consiglio dei ministri – c’è “la posizione dei soggetti che, nei cinque anni antecedenti l’avvio della procedura selettiva, hanno utilizzato la concessione quale prevalente fonte di reddito per sé e per il proprio nucleo familiare, nei limiti definiti anche tenendo conto della titolarità, alla data di avvio della procedura selettiva, in via diretta o indiretta, di altra concessione o di altre di attività d’impresa o di tipo professionale”.
Nei bandi di gara per le nuove concessioni balneari, secondo quanto si apprende, uno dei requisiti sarà quello di garantire a tutti l’accesso al mare. Una disposizione già prevista per legge ma oggetto di violazioni e abusi. È quanto previsto dalla riforma delle concessioni. Tra le regole per le gare andrà quindi prevista “la costante presenza di varchi per il libero e gratuito accesso e transito”, si legge nella bozza. Le concessioni rilasciate secondo procedure selettive (avviso pubblico di evidenza pubblica) e nel rispetto delle regole Ue resteranno efficaci fino alla scadenza fissata, quindi anche oltre il 2023.