L’inizio del nuovo anno è stato catastrofico per il Foggia. La squadra di Zeman non ha mai vinto nel 2022, nonostante abbia affrontato squadre modeste che, ad eccezione della Juve Stabia, occupano la parte destra della classifica. In quattro gare i rossoneri hanno ottenuto solo un punto e hanno abbandonato la zona playoff, scatenando il malumore dei tifosi. Il tecnico boemo, tuttavia, non è preoccupato e ha attribuito il momento negativo alle tante assenze, ai nuovi calciatori arrivati dal mercato e non perfettamente integrati negli schemi e, talvolta, agli errori arbitrali. Sicuramente ci sono dei fattori, nei quali potrebbero figurare anche le burrascose vicende societarie, che hanno inciso su una squadra che in un intero girone, quello d’andata, aveva perso solo tre volte e in solo cinque partite del nuovo girone ha già eguagliato lo score dei ko. La tifoseria organizzata accusa la squadra di aver perso il mordente e la cattiveria agonistica che li aveva accompagnati nella prima parte di campionato.
Gli ultras hanno interrotto l’allenamento di rifinitura alla vigilia della sfida con l’Andria proprio per far mostrare il loro disappunto alla squadra, ma anche in questo caso Zeman non si è mostrato incline al parere dei tifosi: “I tifosi ci chiedono di essere più ‘cattivi’, ma per me nel calcio vince chi gioca meglio, non chi picchia di più”, aveva sentenziato il boemo in conferenza stampa. Ciò che, però, risulta evidente a tutti coloro che hanno assistito al cammino del Foggia fin qui è la mancanza dell’effetto Zeman sulla squadra. Canonico ad inizio stagione aveva precisato: “Ho scelto Zeman per far divertire i tifosi”, ma fin qui del calcio divertente, veloce, ricco di capovolgimenti di fronte che ha sempre caratterizzato le squadre del tecnico di Praga e ha reso l’allenatore un’icona a livello mondiale, nemmeno l’ombra. Il gioco del boemo è ormai conosciuto e gli avversari riescono a prendere, senza troppe difficoltà, le giuste misure per contrastare il Foggia? Il calcio è cambiato rispetto a 30 anni fa? Zeman non ha a disposizione i giusti interpreti per esprimere il suo credo calcistico? Ha provato a rispondere a tutte queste domande Gianni Pirazzini, lo storico capitano rossonero che detiene il record di presenze con i satanelli. “Sono passati 30 anni, il calcio è cambiato, se non ti adegui sei fuori” ha esordito l’ex calciatore in un commento social, e senza peli sulla lingua ha contestato l’operato di Zeman e Pavone, rei di conservare idee retrograde: “A Foggia devono venire giocatori veri non ‘giocatorini’ da serie D. Foggia è una grande piazza con un grande passato, i progetti si fanno con chi ha idee e mentalità giovane. Non si può fare calcio come 30 anni fa. Così non vai da nessuna parte”. Pirazzini ha anche chiesto maggiore trasparenza alla stampa: “Ogni tanto abbiate il coraggio di dire come stanno realmente le cose senza la paura di perdere l’accredito per entrare al campo. I tifosi meritano rispetto”, ha chiosato l’ex centrocampista rossonero.