Il sindaco di Cerignola, Francesco Bonito ha inviato una lettera alla nostra testata per replicare alle dichiarazioni di Carlo Dercole, ex assessore della giunta Metta. “Ho letto con sgomento la nota stampa del sig. Carlo Dercole, genero-non genero dell’avv. Franco Metta, sindaco passato alla storia di Cerignola per aver cagionato lo scioglimento anticipato del Consiglio Comunale per infiltrazioni mafiose, ex sindaco dichiarato incandidabile dalla Corte di Appello di Bari ed impresentabile dalla Commissione bicamerale antimafia, ovverosia dal parlamento italiano, ex sindaco onusto di carichi penali dei quali lui stesso ha perso il conto, pendenti a Foggia, Bari e Roma!”.
Le affermazioni di Dercole vengono definite, senza mezzi termini, “un cumulo di fandonie, trasformate in strumento improprio ed odioso di lotta politica da rottami della politica stessa, condannati dal popolo di Cerignola e, presto, dall’autorità giudiziaria (Franco Metta, peraltro, già è imputato recidivo specifico, infraquinquennale). Mia moglie è un grande avvocato, universalmente riconosciuta come tale, estranea all’impegno politico svolto dal marito, con evidente successo (sono stato altresì deputato della Repubblica per tre legislature), e soltanto la velenosa acrimonia della famiglia Metta, sonoramente sconfitta nelle ultime elezioni municipali, può coinvolgerla, disgustosamente e con volgari diffamazioni, nella contesa politica nella quale la medesima, madre, moglie ed avvocata, non è mai scesa. Mi chiedo poi che cosa ci sia di politico nelle ingiurie e nelle elucubrazioni di Carlo Dercole, già assessore ‘incompatibile’ del suocero Metta grazie ad un matrimonio religioso di coscienza, celebrato con lo scopo preciso di eludere il divieto di legge ed assicurargli pane ed acqua”.
Poi Bonito prosegue entrando nel merito di alcuni temi trattati dall’ex assessore: “L’ex comandante dei vigili urbani di Cerignola, Francesco Delvino, portato a Cerignola dall’ex sindaco Metta, è stato condannato, in primo grado, per associazione per delinquere finalizzato alla consumazione di truffe in danno del Comune di Caserta ed è in attesa del giudizio di secondo grado. Mia moglie, l’avvocata Angela Tarantino non è stata mai incriminata per il reato di ‘associazione per delinquere’, di guisa che mai può essere stata prosciolta da questo reato per prescrizione perché mai processata con quell’accusa. Mia moglie non ha mai commesso truffe in danno dell’Inps perché non è mai intervenuta una condanna per questo. Proscioglimento per prescrizione significa che non e’ stata mai provata (e lo dice anche la sentenza) alcuna colpevolezza. Il processo di cui a vanvera parla il suddetto Dercole ha riguardato diciotto avvocati previdenzialisti, risale 2010, e nessuno di loro è stato condannato. Alcuni sono stati assolti in primo grado all’esito di giudizio abbreviato, gli altri, tra i quali l’avvocata Angela Tarantino, sono stati prosciolti dopo 12 anni perché la pubblica accusa, in questi 12 anni, non è riuscita a provare alcunché”.
E ancora: “L’Inps non può domandare alcun risarcimento perché il processo non ha provato alcuna truffa e l’unica azione civile che conseguirà al proscioglimento di mia moglie è quella che l’avvocata Tarantino promuoverà ai sensi della legge Pinto contro lo Stato. L’azione amministrativa sin qui promossa dalla mia amministrazione è stata caratterizzata dal rispetto rigoroso della legge. È falso che sia stato dato incarico ad un mio cognato (ci sono già quattro querele per questa falsità) ed è falso che siano stati fatti favoritismi in favore di qualcuno piu’ o meno a me vicino. Gli affidamenti diretti della mia amministrazione, perfettamente rispettosi della legge, rispondono ad un rigoroso principio di rotazione. Gli incarichi diretti illegittimi, contra legem ed in favore di un noto capomafia e narcotrafficante cerignolano, che tutti conoscono, sono stati dati in costanza dell’amministrazione Metta, proprio per questo mandata a casa dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La costituzione di parte civile nel processo del pacco di biscotti pieno di soldi è stata annullata (e non revocata) perché illegittimamente deliberata, perché singolarissima la denunciata tentata corruzione e perché appare opportuno attendere su questa singolarità assoluta l’accertamento giudiziale”. Infine, il sindaco Bonito fa sapere che per Dercole “sarà proposta, nelle prossime ore, puntuale querela”. (In foto, Bonito; nel riquadro, Dercole)