Si è costituito il giovane di circa 20 anni che la sera di mercoledì 26 gennaio ha travolto la Panda rossa di Camilla Di Pumpo. Un incidente violentissimo, costato la vita alla 25enne praticante avvocata. Inizialmente agli organi inquirenti si era presentato uno stretto parente del ragazzo, affermando di essere il conducente del veicolo, una station wagon nera. Ma agli investigatori la versione dell’uomo non ha mai convinto, anche perché alcuni testimoni avevano indicato una persona molto più giovane. Proprio queste testimonianze, insieme alla visione dei filmati della videosorveglianza, hanno fatto luce sull’identità del reale conducente dell’auto. Il 20enne, messo alle strette, ha quindi ammesso di aver guidato la station wagon in quella tragica serata ed ora è indagato a piede libero. Il giovane non era solo, con lui c’erano almeno altre due persone.
Intanto, Matteo Di Pumpo, fratello di Camilla, ha scritto un lungo post sui social: “Mi voglio rivolgere a tutte le persone che hanno ricevuto questa notizia assurda… di un ragazzino (con patente ritirata e con una macchina non autorizzata per la sua età) che per fare il gradasso con gli amici ti ha tolto dalle nostre braccia. Mi auguro che tutte le persone non solo di Foggia, inizino a riflettere diversamente su come bisogna vivere o comportarsi con il prossimo. Bisogna far capire a queste persone che non bisogna avere paura di ribellarsi, se una cosa non è giusta bisogna cambiarla, ma per combattere le ingiustizie e le persone che le portano bisogna essere in tanti ed uniti per arrivare ad un unico scopo, ‘vivere bene, liberi e in pace’. Quindi spero davvero che questa tragica vicenda possa svegliare e spronare tutti ad essere protagonisti di questo cambiamento. Inoltre, chiedo gentilmente di condividere questo pensiero per farlo arrivare a più persone possibile”. Il compagno di Camilla, l’avvocato Mario Aiezza, ha già annunciato che darà battaglia legale per fare luce su tutta questa triste vicenda.