“Lo Stato ha il dovere di reagire contro la ‘quarta mafia’ e di tutelare e difendere i cittadini di Capitanata e lo sviluppo sociale ed economico di questo territorio – commenta il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta -. Ritengo completamente fuori luogo, in una terra vessata dalle attività mafiose, le dichiarazioni del sottosegretario Sisto, quando ritiene che ci siano cose più urgenti da fare che rivedere la riforma della geografia giudiziaria che, di fatto, ha favorito questa escalation criminale. Ci siamo pronunciati più volte, istituzionalmente, come Consigli comunali, oltre che provinciale e adesso regionale. A Roma, chi ha il potere di agire deve passare dalle chiacchiere ai fatti e dimostrare se si è ‘con’ oppure ‘contro’ la terra di Capitanata”.
Per Pitta “non ci sono mezzi termini e mezze misure e soprattutto non c’è altro tempo da perdere. La sede del Tribunale di Lucera è stata recentemente oggetto di deliberazione, da parte della conferenza permanente degli uffici giudiziari di Foggia, che ringrazio per la sensibilità e la lungimiranza. Questa deliberazione ha per oggetto lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria per 4 milioni di euro, programmati in maniera urgente già a partire dal 2022. Uno stabile che sarà perfettamente in grado, rapidamente, di ospitare una sede distaccata della Corte d’Appello di Bari, doveroso supporto alla sovraccaricata giustizia di Capitanata e validissima arma contro le dilaganti attività criminali, senza dimenticare la necessità di presidi di giustizia anche nel cuore del Gargano. Chiedere la presenza dello Stato ed il rafforzamento delle attività giudiziarie non sono astrazioni ma concetti concreti da perseguire quotidianamente attraverso impegni fattuali e sinergici da parte di tutte le Istituzioni”.
La questione in Senato
“Le bombe di questi ultimi giorni, ben nove in un lasso di tempo brevissimo, hanno preoccupato, direi scioccato l’opinione pubblica nazionale e internazionale, mentre quella locale lo era già da molti anni. L’aperta sfida allo Stato, le modalità violente e feroci – quasi terroristiche – con le quali agiscono le mafie foggiane, destano sgomento, paura, profondo allarme sociale”. Così il senatore Marco Pellegrini, presidente del comitato Mafie Foggiane in Commissione Antimafia, rispondendo alla ministra della Giustizia Cartabia che ha presentato la sua relazione.
“La riforma della geografia giudiziaria del 2012, almeno per ciò che concerne la provincia di Foggia, ha fallito completamente. La soppressione del Tribunale e della Procura di Lucera e quella di altre sei sezioni distaccate (in un territorio più grande dell’intera Liguria, che ha quasi 700.000 abitanti, che comprende estese zone impervie e funestate dalla presenza di clan mafiosi) ha creato un imbuto che impedisce di celebrare con celerità i processi. Ne pendono quasi 13.000 in fase di giudizio e questo dato è raddoppiato rispetto al 2012. Mancano le aule, gli spazi sono insufficienti, gli uffici scoppiano, insomma, nonostante l’abnegazione dei magistrati e dei dipendenti amministrativi – che ringrazio – la macchina giudiziaria non può funzionare al meglio. Anzi, è ben lontana da un funzionamento accettabile. E di queste disfunzioni, di queste difficoltà oggettive, si avvantaggiano i sodalizi criminali e ne pagano le conseguenze i cittadini, le vittime di reato e tutti gli operatori del diritto”.
Inoltre il senatore Pellegrini ha sottolineato come: “Il M5s, ha chiesto alla ministra dell’Interno di rafforzare considerevolmente il numero delle forze dell’ordine in provincia e di elevare i commissariati di San Severo e Cerignola a strutture di primo livello. Sul versante giudiziario, chiediamo che venga istituito almeno un altro tribunale e almeno una sezione distaccata che possano coprire le zone sud e nord di questa estesa provincia, estensione che in altre zone del Paese – che subiscono una pressione criminale molto inferiore – sono presidiate da 4 tribunali, 4 procure, 4 questure e prefetture. Inoltre, il M5s, a mia prima firma, ha depositato fin dal 2018 un ddl per l’istituzione a Foggia di sezioni distaccate della corte di Appello di Bari, della DDA e del Tribunale per i minorenni (analogo ddl è stato presentato alla Camera nel 2021 dalla collega Giuliano). Infine, nelle more dell’auspicata approvazione di questo disegno di legge, ribadiamo la richiesta di trasferire fisicamente a Foggia il pool di magistrati della DDA di Bari che si occupano stabilmente ed esclusivamente dei reati di stampo mafioso in questa provincia. Ciò renderebbe ancor più proficuo il loro lavoro e quello della polizia giudiziaria perché presidierebbero meglio il territorio e, per esempio, si eviterebbero perdite di tempo nel fare la spola tra Bari e i vari centri della provincia di Foggia in cui si commettono reati di stampo mafioso”.
Poi conclude: “Se a queste nostre proposte – fattibili e di buon senso – non seguiranno atti concreti da parte di chi ha responsabilità legislative, organizzative e di governo, vorrà dire che le belle e accorate parole, pronunciate in questi giorni da tutti, sono state un mero, vuoto e insopportabile esercizio di stile. In tal caso, i cittadini della mia meravigliosa e sfortunata provincia ci giudicheranno”.