“Ricevere direttamente dalle mani della presidentessa dell’associazione ‘Salute Donna onlus’, Annamaria Mancuso, il Cancer Policy Award per il mio impegno politico e l’attenzione dedicata alla ricerca clinica in campo oncologico, come recita la motivazione, è stata una grande emozione mista al desiderio di proseguire su questa strada, sostenendo e favorendo il più possibile iniziative regionali che arricchiscano e potenzino i servizi sanitari dedicati a questi cittadini”.
Così commenta Antonio Tutolo, consigliere della Regione Puglia e presidente della Commissione Affari generali, il prestigioso riconoscimento ricevuto venerdì mattina a Roma, assegnatogli dalla Giuria tecnica del progetto “La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere” al termine del Forum istituzionale annuale.
Il Cancer Policy Award viene assegnato da tre anni a politici che si sono distinti nella presentazione di atti parlamentari (disegni e proposte di legge, atti di sindacato ispettivo e di indirizzo politico), o altre attività di stretta pertinenza del Parlamento nazionale e delle Assemblee e Consigli regionali, in relazione alla difesa dei diritti dei pazienti oncologici e onco-ematologici e alla loro presa in carico da parte delle strutture sanitarie pubbliche.
Tra i premiati intervenuti c’erano anche il ministro del Turismo Massimo Garavaglia e il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri.
“Sono davvero onorato di aver ricevuto questo premio inatteso che per me è uno stimolo a lavorare di più e meglio”, ha detto Tutolo nel suo intervento di fronte alla platea composta oltre che da politici, anche da alcuni tra i maggiori rappresentanti istituzionali, dalle Associazioni pazienti sostenitrici del progetto e dai membri della Giuria.
“È necessario eliminare l’imbuto che finora ha bloccato la formazione di nuovi medici – ha ricordato – in particolare occorrono più medici oncologici. Queste carenze dovute a errori di programmazione sulle borse di studio delle specializzazione, però, non sono le uniche favoriscono la migrazione sanitaria, ma anche tutta una serie di dettagli importanti per i pazienti oncologici. La figura del ricercatore clinico, per esempio, dovrebbe essere inserita nei LEA (Livelli essenziali di assistenza), come lo psiconcologo, che è presente solo in alcuni centri, mentre è una figura necessaria, perché il paziente ha prima di tutto bisogno di essere ascoltato. A parità di protocolli terapeutici, queste attenzioni fanno la differenza. Continuerò ad impegnarmi per costruire il futuro di un servizio migliore”.