
L’iniziativa parte dai due consiglieri civici, Sergio Clemente e Antonio Tutolo, le cui liste ora confluiranno nel grande contenitore emilianista Insieme per la Puglia, presentato in un bagno di folla al Parco dei Principi. Cresce da parte dei due consiglieri la volontà di portare in Consiglio regionale la vertenza Capitanata, con una seduta specifica tutta dedicata ai problemi della provincia di Foggia. Ieri i consiglieri regionali del Foggiano si sono incontrati con la presidente Loredana Capone per calendarizzare il consiglio che dovrebbe tenersi in gennaio, dopo la pausa natalizia.
“Già da qualche tempo avevo proposto all’Ufficio di Presidenza e alla presidente Loredana Capone, anche su suggerimento del collega consigliere regionale Antonio Tutolo, l’urgenza di parlare della provincia di Foggia, dilaniata dalla criminalità della Quarta Mafia e da una crescente fame di lavoro e di opportunità, che sembrano allontanarsi dopo l’onta drammatica dello scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose del capoluogo. La provincia di Foggia resta fanalino di coda in tante iniziative della Regione Puglia, per un atavico senso di rinuncia e di rassegnazione, e vive una profonda crisi sociale, politica, d’immagine. Di speranza. Il fuggi da Foggia è ormai una certezza insita sin dalla più tenera età”, osserva in una nota il consigliere regionale dei Popolari Clemente.
“Insieme alla presidente, ai colleghi consiglieri del territorio sia di maggioranza sia di opposizione – prosegue il centrista – abbiamo convenuto che non sia più differibile dare attenzione alla Puglia Nord. Per Foggia e la sua terra, ferite dalla mafia, dall’omertà, dal depauperamento demografico serve un grosso Piano Strategico per uscire dall’isolamento. Un primo passo in tal senso è stato compiuto quando tutti noi consiglieri regionali del territorio senza distinzioni partitiche abbiamo votato in bilancio il finanziamento che consentirà all’Università di Foggia di acquisire finalmente la Caserma Miale. Per la Capitanata serve una iniezione di fondi e di fiducia, che noi eletti regionali non possiamo affidare all’iniziativa di altre istituzioni”.