Dubbi e ombre sull’ultimo concorso a Palazzo Dogana. A sollevare le anomalie, l’ex consigliere comunale di Foggia, Giuseppe Mainiero. “Incuriosito, ho sbirciato tra gli atti – ha riportato sui social -. Spero che i tanti candidati che hanno partecipato a questo concorso indetto dalla Provincia di Foggia investano la Magistratura e non movimenti e partiti politici per dissipare dubbi sulla regolarità della selezione. Leggo da più parti forti lamentele, e la richiesta di ‘soccorso’ alla politica. Se si pensa che vi siano stati abusi o altro, non vi è altra via che investire l’autorità giudiziaria, le altre sono scorciatoie, per così dire ‘una cura peggiore della malattia’. Troppe coincidenze e tre indizi si dice dovrebbero fare una prova. Insomma tanti ‘candelesi’ o meglio quasi tutti candelesi”.
“Ho letto anche io i ‘nomi’, le ‘afferenze’ territoriali di ex amministratori e/o trombati e le ‘parentele’ – prosegue -. Certo, tutti hanno il diritto di partecipare a selezioni pubbliche, ma proprio per questo si deve pretendere trasparenza e regolarità. Una procedura che presenta troppe opacità, che vanno dissipate, anche per garantire l’onorabilità di tutte le ‘figure’, istituzionali e non, coinvolte in questa selezione. Composizione della commissione modificata in ‘corso d’opera’, lo stesso dicasi per il ‘bando’.
Pare che uno dei vincitori, e non è gossip, in passato abbia ricoperto incarichi a tempo determinato (ex art 110 del TUEL) nel Comune di Candela, paese il cui sindaco è Nicola Gatta, attuale presidente della Provincia, ente che ha indetto il concorso.
L’art 110 del TUEL consente ai sindaci, in questo caso a Nicola Gatta, la copertura dei posti di responsabili dei servizi o degli uffici, di qualifiche dirigenziali o di alta specializzazione. Gli incarichi a contratto ex art. 110 Tuel sono conferiti previa selezione pubblica, e sono legati al mandato del sindaco che ha attivato la selezione.
Diciamo che la ‘coincidenza’ è troppo ghiotta per quei ‘cattivoni’ che la pensano sempre male, e come diceva Andreotti ‘a pensare male si fa peccato ma quesi sempre si indovina’“.