“L’ultimo atto di un copione che grida vendetta e che racconta del costante ed ingiustificato depauperamento dell’ospedale di Manfredonia: il direttore del dipartimento di Maternità e Infanzia ha disposto la sospensione delle attività chirurgiche ginecologiche del nosocomio, trasferendole a Cerignola e San Severo”. L’allarme è stato lanciato oggi dal consigliere regionale sipontino, Giandiego Gatta, che con una nota ha dichiarato: “Le ragioni di questo affronto ad una comunità di quasi sessantamila abitanti, che diventano centomila ove si considerino i centri viciniori di Zapponeta, Mattinata, Monte S. Angelo, Vieste, sono ancora più offensive: ‘carenza di anestesisti e di personale del comparto’, unitamente alla ‘scomparsa e successiva ricomparsa dello strumentario chirurgico dedicato alle IVG’.
Allora, pongo alcuni quesiti: anziché trasferire le prestazioni sanitarie altrove, perché non è stato richiesto altro personale? Il direttore generale della Asl di Foggia è consapevole che ciò dipenda esclusivamente da lui? Perché, dunque, non provvede a potenziare una struttura sanitaria che da sempre eroga un servizio fondamentale ad una comunità numerosissima? La verità è che c’è qualcuno – da tempo – che ha deciso di smantellare il ‘San Camillo’ di Manfredonia, condannandolo ad una morte lenta e silenziosa. Ma noi non resteremo in silenzio e chiediamo conto alla direzione generale della Asl e alla Giunta regionale per sapere se l’operato del direttore del dipartimento sia in linea con i loro intendimenti o se si tratti di uno ‘scippo’ al nostro ospedale senza alcuna giustificazione. Adesso la misura è veramente colma”.
L’Asl ha risposto con una nota del direttore generale, Vito Piazzolla: “La disposizione in questione – dichiara Piazzolla – non è stata condivisa con la direzione generale né è stata anticipata da una informativa preliminare. Domani mattina la Direzione strategica incontrerà il Direttore del Dipartimento di Maternità e Infanzia e la Direzione Medica di Presidio dell’Ospedale di Manfredonia per verificare quanto accaduto e riavviare l’attività sospesa nel più breve tempo possibile attraverso soluzioni stabili e strutturate. La direzione sta comunque implementando le attività cercando di assicurare anche quelle chirurgiche – conclude -, nonostante le note difficoltà nell’arruolare medici specialisti in Anestesia”.