Gli atti contabili non passano più dal Consiglio in Provincia, con una assise ormai decaduta e decapitata in non pochi eletti, dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Foggia per mafia. Anche il riaccertamento ordinario dei residui attivi e passivi e le successive modifiche è stato approvato direttamente dal presidente Nicola Gatta con una sua delibera.
Stando alle informazioni contabili, sarebbe grave la situazione del consuntivo della Provincia di Foggia. La norma recita che il rendiconto di gestione degli enti locali va approvato entro il 30 di aprile di ogni anno, salvo proroghe del governo. L’approvazione di tale atto è fondamentale in primis per chiudere la gestione finanziaria dell’anno precedente e poi perché le eventuali risorse libere possono essere iscritte nel bilancio di previsione dell’anno successivo (bilancio 2021 in questo caso) come investimenti ed eccezionalmente in questi anni anche come spesa corrente.
La Provincia di Foggia solo il 9 novembre ha approvato il riaccertamento ordinario dei residui, pur avendo il parere contrario del collegio dei revisori protocollato il 4 novembre. Il riaccertamento è un atto propedeutico al rendiconto di gestione e senza di esso non possono essere pagate alle imprese le prestazioni conclusesi entro l’anno 2020 e non ancora perfezionate.
“Questo gravissimo ritardo oltre a danneggiare l’ente, incide negativamente sui fornitori che attendono i pagamenti da un anno ormai – rileva una gola profonda -. Nella migliore delle ipotesi il Consiglio Provinciale approverà il rendiconto 2020 poco prima di Natale”. Ciò significa che i circa 8.5 milioni di euro di avanzo libero resteranno sospesi per altri 8 mesi.