In queste ore il parlamentare foggiano, Ivan Scalfarotto, sottosegretario agli Interni, è tornato sul Ddl Zan, affossato dal voto in Senato. “Mi aspetterei a questo punto anche un minimo di resoconto sulla gestione del Ddl Zan – commenta Scalfarotto -. Tipo: quali valutazioni sul proprio operato esprima chi aveva la responsabilità di portare a casa la legge e, scegliendo come unica strategia il ‘tutto o niente’, ci ha lasciati con niente.
Nell’intervento di oggi su Repubblica, Alessandro Zan afferma una cosa scorretta – evidenzia Scalfarotto -: che il suo testo fosse l’unico possibile per proteggere le persone trans. Non è vero, e da responsabile del ddl, avrebbe dovuto esplorare ogni alternativa prima di andare a un voto rischiosissimo. Non confondiamo militanza e attività legislativa. La prima conduce legittime (e condivisibili) battaglie di principio, la seconda implica il peso delle mediazioni necessarie a fare leggi che facciano crescere il Paese. Se i legislatori fanno i militanti, il risultato è questo”.