“Cos’hanno in comune Savona e Manfredonia?”, con questa domanda esordisce una nota stampa di “Con”, la lista che a Manfredonia sostiene la candidata sindaca, Maria Teresa Valente. Nel mirino la rivale Giulia Fresca, aspirante prima cittadina per la coalizione delle liste civiche “Agiamo”, “Manfredonia Nuova” e “Sipontum”. Oltre al mare, la città sipontina e quella ligure avrebbero in comune “anche il programma elettorale dei rispettivi candidati sindaci. Se non fosse grave, ci sarebbe da ridere – riporta la nota di “Con” -, ma il problema è che di mezzo potrebbe andarci il futuro di Manfredonia e soprattutto dei manfredoniani. Imbarazzante e paradossale l’incredibile scopiazzatura che la candidata Giulia Fresca ha fatto del programma elettorale del candidato sindaco di Savona (espressione di una coalizione del centrosinistra col PD), Marco Russo. Il fatto è che la Fresca non si è limitata a copiarne l’aspetto grafico, ma anche i contenuti, come se un programma politico possa essere uguale e performante per tutte le città”.
“Tra l’altro, negli ultimi mesi il mantra della coalizione AgiAMO e Manfredonia Nuova, a cui si è aggiunta da poco anche la lista Sipontum, è stato il sottolineare la visione chiara della Manfredonia di domani con un programma innovativo a cui avrebbero lavorato alacremente per mesi. Peccato, però, che la visione chiara era in realtà abbastanza appannata, perché non riguardava la Savona di domani e tutto il resto è stato un banale copia e incolla. Ecco dunque che fanno letteralmente sorridere le 95 pagine del programma elettorale, con le stesse identiche parole chiave usate dal candidato di Savona: giusta, dinamica e attrattiva. Persino l’idea simbolo di presentare la candidatura di Manfredonia a capitale italiana della cultura è copiata pari pari al programma del centrosinistra della città ligure.
Certo – prosegue “Con” -, non avendo la Fresca vissuto da cittadina e con partecipazione quotidiana e politica alla vita vera di Manfredonia, era sicuramente difficile pretendere che potesse davvero conoscerne pregi e difetti, ma addirittura appiccicare addosso alla nostra città un programma proveniente da realtà sconosciute che non sono assolutamente paragonabili alla nostra significa millantare credito nei confronti dei cittadini. A questo punto non resta che constatare come il progetto Fresca sia stato semplicemente calato dall’alto, senza un vero progetto politico e soprattutto senza idee e contenuti, con un indecente maquillage degno della peggiore politica. E, tra l’altro, è addirittura sconcertante che la coalizione AgiAMO e Manfredonia Nuova abusi fino alla nausea della parola legalità e poi presentino un copia e incolla dei programmi elettorali, una delle prime pratiche scorrette che s’insegna ad evitare sin dalle elementari.
Il programma elettorale è una cosa seria – si legge ancora -, perché è il contratto che si deposita al Comune per siglare un patto con la città. Un programma copiato si mostra, invece, essere mortificante per i cittadini a cui viene proposto e per gli stessi candidati a cui evidentemente in questi mesi è stato raccontato altro. Allegando entrambi i programmi, per fugare ogni dubbio su queste dichiarazioni, una domanda sorge spontanea: ma la Fresca si è accorta che il programma del candidato sindaco di Savona è all’opposto della sua ideologia?! Ma questo non parrebbe essere per lei una novità, dato un cambio di casacca avvenuto durante le elezioni nella sua città, Cosenza. E se qui ha preso solo 5 voti dopo un’esperienza da assessore, a Manfredonia rischia di prenderne anche meno”. (In alto, Valente e Fresca; a destra, la grafica dei due programmi divulgata da Con)