Fiumi di droga tra provincia di Foggia e Bat. Procura dauna e carabinieri hanno messo fine ai traffici illeciti di ben 15 persone, 5 arrestate a Trinitapoli, le altre 10 nell’Alto Tavoliere, tra Serracapriola, Chieuti e San Paolo Civitate con il coinvolgimento di esponenti della criminalità di San Severo. Tre persone sono finite in carcere, 5 ai domiciliari e 2 sottoposte a misure coercitive non detentive. “San Severo si conferma crocevia strategico per la vendita di droga sia nel nord della Capitanata e sia verso regioni confinanti come Molise e Abruzzo”, ha evidenziato in conferenza stampa il magistrato Antonio Laronga. “L’operazione (denominata “Green Power”, ndr) conferma la recente fotografia tracciata dalla Dia sul narcotraffico nel Foggiano“, ha aggiunto. Il blitz ha visto in azione oltre 100 carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, supportati nella circostanza anche dai Reparti specializzati dell’Arma ed in particolare dallo Squadrone Eliportato Carabinieri “Cacciatori” di Puglia, dal Nucleo Cinofili di Modugno e dal Nucleo Elicotteri di Bari, coordinati dalla Procura della Repubblica di Foggia.
10 milioni di droga “gestiti” da gruppo di agricoltori
“Nel territorio di Cerignola sono stati arrestati e condotti in carcere cinque agricoltori di Trinitapoli trovati in possesso di 5mila piante del peso di una tonnellata per un valore monstre di dieci milioni di euro. Gli “agricoltori della droga”, con un’età compresa tra i 40 e i 65 anni, sono stati beccati dopo attente indagini scaturite dopo il maxi sequestro di marijuana dello scorso 6 luglio 2021, uno dei più rilevanti nel Foggiano. Vennero estirpate quasi 5.000 piante di marijuana, del peso complessivo di circa una tonnellata e mezzo, con un principio attivo di circa mezzo quintale, da cui era possibile ricavare quasi 2 milioni di dosi medie giornaliere, che avrebbero poi fruttato alla criminalità, sul mercato del narcotraffico, almeno 10 milioni di euro. I servizi di investigazione tradizionale e tecnica sviluppati simultaneamente dai carabinieri hanno quindi permesso di individuare e di identificare, con certezza, i cinque indagati, coinvolti nella coltivazione delle piante di marijuana, dell’altezza media di circa un metro ciascuna.
Nell’Alto Tavoliere la droga diventa “diesel” e “olio”
Invece, con l’operazione svolta nell’Alto Tavoliere, i carabinieri della Compagnia di San Severo hanno smantellato una rete di spacciatori di cocaina, hashish e marijuana, dando esecuzione ad una ordinanza di custodia cautelare del gip di Foggia, su proposta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 10 persone di Serracapriola, Chieuti e San Severo, tutte indagate, a vario titolo, per detenzione e cessione di sostanze stupefacenti, continuata e in concorso, per fatti commessi nel periodo compreso tra febbraio 2020 e maggio 2020 nei territori di Serracapriola, Chieuti e San Paolo di Civitate. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia e condotte specificatamente dal Comando Stazione Carabinieri di Serracapriola hanno avuto inizio da un sequestro a carico d’ignoti di alcuni grammi di cocaina, custoditi all’interno di un ovulo e già suddivisi in dosi, rinvenuti nel mese di gennaio 2020 all’interno di un uliveto di Chieuti, nei pressi esattamente dell’abitazione di uno degli indagati, come appunto riscontrato dall’attività info-investigativa posta in essere dalla Stazione dei Carabinieri di Serracapriola nell’ambito dello svolgimento dei quotidiani servizi d’istituto.
L’articolata attività d’indagine, particolarmente complessa in virtù del noto periodo di restrizioni sanitarie governative in quel momento in essere, inizialmente si è concentrata su un sanseverese trasferitosi a Chieuti, per poi svilupparsi grazie anche a numerose intercettazioni telefoniche, in una fitta rete di spacciatori di droga, operante per l’appunto nei territori di Serracapriola e Chieuti. La “clientela” era geograficamente variegata, infatti gli acquirenti provenivano non solo dal territorio foggiano ma anche dalle vicine regioni Molise e Abruzzo. Sono stati una trentina gli episodi di spaccio documentati dai carabinieri, nonostante le difficoltà operative derivanti per le misure restrittive governative circa l’emergenza epidemiologica, poiché i militari si sono trovati in condizione di essere più facilmente individuabili dagli spacciatori a causa della scarsa circolazione di mezzi e persone. Le comunicazioni per l’acquisto e la vendita della droga avvenivano per lo più mediante l’utilizzo, da parte dei coinvolti, di un linguaggio criptico, tendente ad eludere eventuali intercettazioni, con l’utilizzo di termini quali “benzina”, “diesel” o “olio”, a seconda infatti della tipologia della sostanza fornita.
Nel corso dell’attività intercettiva, due dei coinvolti, ricoprenti ruoli apicali, avevano inoltre posto le basi per la spartizione delle piazze di spaccio, criticando aspramente i tentativi delle “nuove leve” di concorrere con loro nella gestione delle “piazze di spaccio” rispettivamente oggetto di controllo. È stata anche accertata l’assidua e continuata attività di intermediazione tra assuntori e spacciatori da parte di uno dei soggetti finito agli arresti domiciliari, vero e proprio “broker” della droga, che sfruttava questa posizione per avere in cambio sconti sull’acquisto o direttamente dei “doni” di sostanza stupefacente per il servizio prestato. Nel corso dell’intera operazione, sono stati effettuati tre arresti in flagranza di reato, segnalati nove assuntori di droga, sequestrati circa mezzo etto di cocaina, mezzo chilo di marijuana e alcuni grammi di hashish. In contemporanea agli arresti eseguiti nell’esecuzione di tali ordinanze nell’ambito dell’operazione antidroga “Green Power”, i carabinieri del Comando Provinciale di Foggia, con l’ausilio sempre dei Reparti specializzati dell’Arma, hanno eseguito altre attività di perquisizione collaterali, alla ricerca di droga ma non solo.
Durante il blitz di questa mattina, a Serracapriola, alcuni abitanti si sono affacciati al balcone per assistere all’operazione dell’Arma. Una signora in particolare ha ringraziato i carabinieri con un sorriso e un inchino.