“Sono un ragazzo, un cittadino come tanti, una persona indignata”. Inizia così la denuncia di un giovane foggiano che ieri sera ha assistito a scene di movida violenta nel cuore di Foggia. “Non ho mai scritto a nessuna testata giornalistica né ho mai segnalato nulla, forse offuscato dalla involontaria e omertosa accettazione della situazione della nostra città, ma sento un peso sullo stomaco e sulla coscienza che mi ha oppresso per tutta la notte. Ieri – spiega – ho passato la serata in Piazza Mercato, centralissima e affollata da ragazzi di ogni estrazione sociale ed età. Ci passo sempre buona parte del mio tempo libero e sono colpevolmente assuefatto alla situazione di degrado che vi regna, ma ieri ho visto troppo. In due ore ho assistito a due situazioni a dir poco critiche: nella prima ho visto orde di ragazzini allontanarsi di corsa per assistere ad una rissa che, a quanto pare, si stava consumando in qualche stradina limitrofa. Infervorati e sorridenti come se stessero andando ad un concerto del loro cantante preferito; nella seconda, alla quale ahimé ho assistito molto più in vicinanza, un piccolo branco di ragazzini di età massima 13 anni ha accerchiato un ragazzo, gli ha rotto una bottiglia di vetro sulla fronte e ha iniziato a pestarlo con calci mirati alla testa mentre era a terra insanguinato”.
“Ci tengo a ripetere – sottolinea –: ragazzini di 12-13 anni che a quell’ora (circa l’una) dovrebbero essere a casa a dormire con i loro genitori e, a quanto emerso, la causa scatenante sarebbe stata un tentato furto di una collanina da parte degli stessi. Mi appello a voi con la disperazione di un cittadino che ne ha abbastanza di violenza ingiustificata, di alcol svenduto a chiunque, di constatare come una delle piazze più centrali della città sia sostanzialmente una zona franca dove non c’è legge, ordine e neppure la minima forma di rispetto e civiltà. È davvero troppo chiedere un presidio delle forze dell’ordine come avviene in tutte le grandi città? È davvero troppo chiedere una videosorveglianza efficace che permetta di identificare questi facinorosi che altrimenti si crogiolano nell’impunità? È davvero troppo chiedere che una qualsiasi forma di controllo e protezione delle persone che vogliono solo divertirsi e passare una serata con gli amici venga applicata? È davvero troppo cercare di fermare questa deriva culturale o dobbiamo aspettare che qualcuno ne paghi le conseguenze in maniera irreparabile? Grazie per l’attenzione. Un ragazzo come tanti”.