Un’informazione riservata a una ditta del settore rifiuti che si è accaparrata un appalto da 21mila euro in cambio delle spese per una festa di compleanno in un famoso ristorante della costa barese: ruota attorno a questa accusa – codificata in tre ipotesi di corruzione per atti contrari a doveri d’ufficio – l’inchiesta della Procura di Bari in cui sono indagati il direttore generale dell’Ager (l’Agenzia regionale dei rifiuti) Gianfranco Grandaliano (foto sopra) di 54 anni, l’imprenditore 48enne di Triggiano Rocco Lombardi della Er.Cav e il 39enne di Conversano Pietro Piemontese. Lo riporta Repubblica Bari. La pm Chiara Giordano ne aveva sollecitato gli arresti domiciliari e, dopo il rigetto di tale richiesta da parte del gip, ha insistito, proponendo ricorso al Riesame: il direttore, per gli inquirenti, va arrestato. L’udienza non è ancora stata fissata ma Grandaliano, nel frattempo, ha chiesto di essere interrogato per poter spiegare le proprie ragioni.
L’inchiesta è nata come uno stralcio di quella che molti anni fa portò al sequestro della discarica di Conversano, che coinvolse la Lombardi Ecologia (riconducibile allo stesso imprenditore attualmente indagato) e il cui processo finì con assoluzione di tutti gli imputati. Nell’ambito di ulteriori accertamenti erano in corso intercettazioni, che hanno fatto emergere come nell’agosto 2017 Lombardi avrebbe pagato al ristorante di Mola di Bari Wonder Beach una fattura da 2.900 euro per il festeggiamento del compleanno di Grandaliano.
In cambio – ipotizza la pm sulla scorta delle indagini della guardia di finanza – il direttore Ager avrebbe fatto sapere all’imprenditore che l’agenzia stava per affidare appalti per un totale di un milione, per la pulizia delle strade extraurbane a vocazione turistica. Il criterio di assegnazione dei finanziamenti era cronologico, in base alla data di presentazione delle domande di partecipazione, per cui la Procura ritiene che Grandaliano abbia favorito Lombardi rivelandogli del bando prima della sua pubblicazione e consentendogli di preparare la documentazione in anticipo rispetto agli altri, per presentarla immediatamente dopo l’apertura dei termini.
Una ricostruzione che è stata parzialmente smontata dal gip Marco Galesi, il quale ha ritenuto insussistenti due ipotesi di corruzione, specificando che per la terza non sussistono le esigenze cautelari. La Procura ha comunque notificato a Grandaliano, Lombardi e Piemontese un avviso di conclusione delle indagini preliminari in cui compaiono tutti e tre i capi di imputazione. (fonte Repubblica Bari)