Un nuovo sequestro di armi è stato effettuato dalla squadra mobile di Bari a margine dell’inchiesta che ha portato in carcere l’ex gip di Bari Giuseppe De Benedictis. Pistole e fucili non legalmente detenuti sono stati trovati nell’abitazione di Mauro Lanotte, 88enne residente a Bisceglie, che di De Benedictis è il suocero.
L’uomo è un ex ufficiale dell’Esercito, anche lui con una grande passione per le armi e detentore di molti pezzi legali. Oltre a questi, però, gli investigatori ne hanno trovati anche molti che non poteva possedere. Il sequestro – riporta Repubblica – è in corso. Stando ai primi accertamenti, non sembra che il materiale sia riconducibile a De Benedictis, considerato anche che i rapporti tra i due non sarebbero buoni. Il giudice è stato arrestato il 24 aprile per corruzione in atti giudiziari, a causa delle tangenti ricevute dall’avvocato Giancarlo Chiariello, e poi mandato ai domiciliari per questa accusa.
Il 13 maggio è stato raggiunto da una seconda ordinanza di custodia cautelare in carcere per la detenzione di un arsenale da guerra nella masseria di Andria di proprietà dell’imprenditore Antonio Tannoia.
Successivamente un sequestro di armi è stato effettuato in un box di Ruvo di Puglia di proprietà di Antonio Serafino, il caporal maggiore dell’Esercito che è stato intercettato mentre parlava di armi con De Benedictis e sparava con lui la notte di Capodanno.
Le indagini sono coordinate dalla Procura di Lecce, a cui un anno fa la Dda di Bari ha segnalato alcune intercettazioni nelle quali compariva De Benedictis. Il ritrovamento del materiale in casa di Lanotte è avvenuto nell’ambito di approfondimenti investigativi, dopo la scoperta dell’arsenale di Andria.