Green pass obbligatorio ovunque ci siano assembramenti, compresi stadi e eventi, mentre con una sola dose di vaccino in tutti i luoghi al chiuso, come bar e ristoranti. Sono le questioni uscite alla conclusione della cabina di regia riunita a Palazzo Chigi a inizio pomeriggio. Dal 5 agosto entreranno in vigore le regole d’uso del green pass in bar e ristoranti: dovrà essere esibito solo al tavolo, se la consumazione avverrà all’interno del locale. Non all’aperto né tantomeno al bancone. Il pass in questione sarà valido già con una dose di vaccino, o in alternativa bisognerà dimostrare di aver fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti o di essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti.
Servirà il ‘passaporto vaccinale’ per l’accesso a palestre, cinema e teatri, compresi gli spettacoli all’aperto, ma anche per centri termali, piscine, fiere, congressi e concorsi. Mentre le discoteche restano chiuse: nessun ingresso quindi nei locali da ballo, neppure col green pass.
Il green pass sarà necessario anche per entrare negli stadi e andare aiconcerti ma la cabina di regia non è arrivata a una definizione delle soglie di riempimento da cui applicare l’obbligo. Mentre, per il momento, non sarà richiesta la ‘certificazione verde’ per viaggiare su treni, aerei e autobus. La questione spostamenti e trasporti, spiegano fonti di governo, dovrebbe essere rinviata a un momento successivo e in presenza di nuovi dati. Viene inoltre confermata la proroga dello stato d’emergenza fino al 31 dicembre.
Dopo la cabina di regia, seguono un nuovo confronto con le Regioni e quindi il Consiglio dei ministri per approvare il nuovo decreto. Oltre all’accordo sul certificato verde e la decisione sullo stato d’emergenza, è attesa anche la revisione dei parametri di rischio Covid, con l’introduzione di nuove soglie che comprendano i numeri delle ospedalizzazioni.
Le prime indicazioni dicono che sono stati decisi i nuovi parametri i passaggi di colore delle Regioni: la cabina di regia ha stabilito nel 10% l’occupazione dei posti letto nelle terapie intensive e il 15% delle ospedalizzazioni per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla. Terapie intensive al 20% e al 30% per le aree mediche per diventare arancione e rispettivamente al 30 e al 40% per entrare in zona rossa.
Si sta inoltre lavorando per scrivere la nuova norma sui tempi della quarantenaper chi ha il green pass ed entra in contatto con un positivo. Al termine della cabina di regia emerge che la quarantena sarà ridotta per chi ha la certificazione vaccinale. Durante la riunione si è discusso anche della possibilità di tamponi gratuiti per gli under 18, una fascia di popolazione vaccinata solo al 25%
Al termine dei lavori, con ogni probabilità, sarà lo stesso premier Mario Draghi, che dovrebbe tornare a parlare a fine giornata in una conferenza stampa.
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In questi giorni ad allungare i tempi è stato il ‘muro’ delle Regioni, nonché le fibrillazioni interne alle forze di maggioranza. Con i malumori che, soprattutto sulla proroga a lungo termine dello stato di emergenza e sul certificato verde, hanno animato la Lega. Il leader, Matteo Salvini, ieri si è infatti schierato al fianco dei governatori: “Non si può limitare la vita a 30 milioni di italiani”. E ha aggiunto, sull’obbligo vaccinale per il personale della scuola, “no, non serve. Ad oggi – ha dichiarato – l’80% è vaccinato e si arriverà al 90% a settembre, quindi la copertura, l’immunità, è ampiamente garantita”.
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Nel frattempo, sono state confermate le nuove direttive sulle vaccinazioni per chi è guarito dal Coronavirus: chi ha già avuto l’infezione, infatti, potrà fare un’unica dose ma entro i 6-12 mesi dalla guarigione. Resta invece sempre la doppia per gli immunodepressi.
- Green pass per entrare in Parlamento
- Le richieste delle Regioni
- La linea del governo
- Le prossime tappe
Green pass per entrare in Parlamento
Tra le richieste legate all’uso del green pass c’è anche quella portata avanti danumerosi parlamentari per introdurre l’attestato che certifica l’avvenuta vaccinazione contro il Covid o la guarigione anche per entrare alla Camera e alSenato. Mentre si attende che il governo discuta le modalità di utilizzo dello strumento, tra gli scheramenti si moltiplicano le voci per includere anche i palazzi della politica tra i luoghi dove la certificazione sarà obbligatoria per l’accesso. “Questa mattina alla Camera si è aperto il dibattito tra i gruppi parlamentari sulla necessità di avere il green pass per accedere a Montecitorio. Ho fatto questa proposta da qualche giorno e dico: facciamolo subito”, spiega la deputata Pd Alessia Morani. Ieri però, nel corso della cerimonia del Ventaglio, il presidente della Camera Roberto Fico si era detto perplesso a riguardo. “Il nostro problema rispetto all’aula e alle tribune è il distanziamento. Non mi sento molto vicino alla posizione di dire qui dentro si entra solo con il green pass”. E ancora: “Io sono contro le forzature e per le soluzioni ragionate”.
Le richieste delle Regioni
Le Regioni chiedono che i parametri per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla, con tutte le limitazioni del caso, prevedano il 30% dei posti letto occupati negli ospedali e il 20% nelle terapie intensive. Ma soprattutto chiedono che in zona bianca il green pass si applichi solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi. In sintesi, ricorrere al certificato verde per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite.
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La linea del governo
Ma il governo – con il premier Mario Draghi in testa ed eccezione fatta per la Lega – esige invece di più, rispetto alle richieste delle Regioni, per fermare la corsa del Coronavirus, che complice la variante Delta è tornato a far paura. Distinguendo le attività su tre livelli: i servizi essenziali che non richiedono green pass, quelli che ne prevedono una versione ‘light’ – dunque una sola dose con una data già fissata e ravvicinata per la seconda – e infine l’elenco delle attività per cui il certificato verde dovrà attestare la vaccinazione completa.
Le prossime tappe
Poi ci sono le tappe, da qui a settembre, che il governo intende indicare per rendere più stringente l’uso del certificato verde, complice il rientro a scuola nonché il ritorno dalle vacanze agostane. E che nelle ultime ore non avrebbe escluso, assicurano fonti di governo, l’obbligo di certificato verde sui mezzi pubblici a partire da metà settembre. L’ennesimo nodo difficile da sbrogliare, su cui il confronto, in queste ore, è andato avanti serrato tanto da portare a un rinvio come sulla scuola: la decisione su bus e metro dovrebbe essere presa più avanti e non in questo decreto.