“Costruiremo una struttura leggera, ma efficiente, con un linguaggio e un metodo di lavoro rinnovati”. Sarà così il neo-Movimento di Giuseppe Conte, che archiviato lo scontro con Davide Casaleggio e portata a casa la trattativa per ottenere gli iscritti della piattaforma Rousseau, già immagina una segreteria e una struttura da partito centrista.
In provincia di Foggia in queste ore è caldo il tema delle alleanze dopo l’incontro in via Crispi sede dei pentastellati tra l’assessora Rosa Barone, l’europarlamentare Mario Furore, l’ex consigliere e candidato sindaco Giovanni Quarato e una delegazione di Sinistra Italiana con Mario Nobile e il giuslavorista Marco Barbieri ex consulente della ministra del Lavoro Nunzia Catalfo.
“Con la Sinistra Italiana c’è stato solo un dialogo, cui è seguita la posizione di Articolo 1 con Gianluca Ruotolo – spiega a l’Immediato l’ex capogruppo foggiano Giuseppe Fatigato -. Ma ci siamo fermati un attimo. In questo momento si decide il futuro di Foggia anche per noi. Va bene dialogare con tutti ma io resto convinto che bisogna aspettare tempi migliori, di questo ne sono straconvinto. Il rischio potrebbe essere quello di andare ancora una volta soli e di allearsi soltanto in fase di ballottaggio diversamente da quanto accadde nel 2019. Ma è prematuro oggi parlare di elezioni, dobbiamo capire bene con Conte cosa succede, dobbiamo aspettare.”.
Cosa succederà con Conte? L’onorevole Giorgio Lovecchio esclude che i fuoriusciti, cacciati dopo il No al Governo Draghi, possano rientrare nel MoVimento. “Conte farà la presentazione dello Statuto e presenterà una pseudo organizzazione, ma non ci hanno detto ancora nulla, il problema attuale riguardava gli iscritti, chi era sulla piattaforma era iscritto al M5S non certo alla Associazione. Conte con la trattativa è riuscito ad avere gli iscritti, che verranno veicolati su una nuova piattaforma del MoVimento”.
Secondo lui su Foggia la partita è molto calda. “Chi si prende la responsabilità di indire elezioni in autunno con la possibilità di uno scioglimento per mafia? Gli effetti negativi ricadrebbero sul sindaco eletto. Credo che ufficiosamente si chiederà alla commissione di accelerare il proprio pronunciamento. Noi non possiamo intercedere, ma è una richiesta che si farà al Viminale. Sappiamo che la Commissione d’accesso ha chiesto altri 3 mesi, ci sono poi 45 giorni per la pronuncia. Ma dubito che si voterà in autunno”. Quanto a Manfredonia e Cerignola, si sta lasciando ai territori la scelta, rileva Lovecchio, laddove invece a San Nicandro (dove si vota a causa della tragica morte per Covid del sindaco Ciavarella), la parlamentare Maria Luisa Faro ha chiuso l’accordo col Pd, per la candidatura di Matteo Vocale.
Lovecchio sta seguendo la vicenda della amministrative di Cerignola insieme ai colleghi parlamentari Maria Luisa Faro e Marco Pellegrini. “Tutto è aperto, su Cerignola avevamo chiesto noi di fare un tavolo, ma poi Tommaso Sgarro ha anticipato i tempi, andando in solitaria e annunciando la sua candidatura a sindaco. Il nostro gruppo sta decidendo il da farsi, il Pd ha presentato Maria Di Bisceglia, mentre Leu il giudice Francesco Bonito”.
Come rimarca l’europarlamentare Mario Furore, a Cerignola i veti incrociati non hanno reso fluida la sintesi su un nome unico. E il MoVimento si trova in mezzo a due fuochi. Chi appoggiare? Sgarro o Bonito? Entrambi lottano per avere dalla loro i pentastellati, ma il rischio col Pd pure in corsa da solo è che nessuno tocchi palla, mancando il ballottaggio. Il timore è di avere un secondo turno dominato dalle destre con il centrodestra da un lato e Franco Metta dall’altro. I cinquestelle cerignolani Olga Speranza, Lucia Lenoci, Matteo Capuano e Domenico Bellomo hanno insomma una bella responsabilità, anche se i parlamentari al momento paiono avere più una tendenza a cercare a fare l’accordo col Pd.
A Manfredonia governa la coalizione del M5S, Manfredonia Nuova e del politicamente chiacchierato Michele Latorre, la parlamentare Francesca Troiano. Non è escluso che il polo vada solo al voto col candidato grillino, individuato nell’attivista e ingegnere Raffaele Fatone. Si è fatto anche il nome di Gianluca Totaro che sta collaborando con Rosa Barone in Regione Puglia o qualcun altro del gruppo di Vanni Salcuni.
“Credo che Cerignola non si possa lasciare allo sbando, va fatta una riflessione profonda, perché Metta può competere alla rielezione e una coalizione spaccata potrebbe favorire l’ex sindaco. A Manfredonia invece il MoVimento ha un suo forte radicamento, è possibile che si andrà verso la direzione di un candidato del centrosinistra o grillino, dal momento che il Pd non avrà il suo simbolo”, conclude Furore. Tutto sarebbe incrinato, però, dai rapporti tutt’altro che facili tra i due assessori regionali Rosa Barone e Raffaele Piemontese.