Liberi Landella&co ma restano “i gravi indizi di colpevolezza”. E spunta una nuova tangente indicata ai pm da Bruno Longo

Il gip: “Interrogatori di garanzia non hanno minimamente scalfito il quadro dei gravi indizi di colpevolezza”

Revoca della misura cautelare dei domiciliari e immediata liberazione per l’ex consigliere comunale, Dario Iacovangelo. Sostituzione dei domiciliari con l’interdittiva ed immediata liberazione per l’altro ex consigliere comunale Antonio Capotosto e per l’ex sindaco Franco Landella. Rigettata, invece, la richiesta di revoca delle misure cautelari in corso per Paolo Tonti che quindi resta agli arresti domiciliari e per la moglie di Landella, Daniela Di Donna interdetta dai pubblici uffici.

Ma nel dispositivo, il gip Antonio Sicuranza scrive molto di più: “Deve darsi anzitutto atto come le dichiarazioni rese dagli indagati nel corso dei rispettivi interrogatori di garanzia non abbiano minimamente scalfito il quadro, compiutamente posto in risalto con l’ordinanza del 20 maggio 2021, dei gravi indizi di colpevolezza emergente nei loro confronti, dovendosi anzi lo stesso ritenersi ancor più corroborato dalle dichiarazioni rilasciate il 28 maggio 2021 da Bruno Longo (sentito in qualità di indagato dai pm in presenza del suo difensore di fiducia), il quale ha anzi arricchito di ulteriori elementi il detto quadro, sia in relazione al caso dell’accapo Tonti, sia per la tentata concussione per l’appalto della pubblica illuminazione. Longo ha aggiunto di aver appreso da De Carlo Michele, intermediario tra il sindaco Landella i i vertici della Sitie Impianti Industriali spa che analoga richiesta di tangente era stata richiesta alla detta società, tangente che poi era stata effettivamente versata nelle mani del suocero del sindaco”.

E ancora: “A fronte del robusto impianto accusatorio emergente nei loro confronti, deve solo porsi in risalto come Landella, proseguendo nello stesso solco già seguito dinanzi ai pm, il 17 maggio 2021 in sede di spontanee dichiarazioni, e la Di Donna, si siano nella sostanza limitati a denigrare la figura del loro accusatore Iaccarino Leonardo, dimenticando che nei loro confronti emergono elementi probatori – tali da integrare i gravi indizi di colpevolezza per i delitti loro rispettivamente ascritti – di natura oggettiva ed autosufficienti dalla chiamata in correità dello Iaccarino”.

Riguardo a Iacovangelo, sono cessate le esigenze cautelari in quanto privato della possibilità di accedere al Comune di Foggia, ormai commissariato. Stesso discorso per lo stesso Landella sul quale ora grava la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio di ogni pubblico ufficio o servizio di cui sia titolare per la durata di mesi dodici”. Interdittiva anche per Capotosto, ritenuto in ogni caso “un personaggio provvisto di certa proclività a delinquere”.

“Apprendiamo con soddisfazione la decisione del gip che per noi era assolutamente prevedibile. Con i tempi e i modi giusti, confidiamo di poter dimostrare l’innocenza di Iacovangelo in tutte le sedi”, hanno intanto commentato i legali dell’ex consigliere comunale di maggioranza. (In alto, Landella, Di Donna, Longo e Iacovangelo)

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