Si avvicina il liberi tutti. Giugno potrebbe essere un mese molto importante nella lotta al Covid, il generale Francesco Figliuolo lo chiama “il mese della spallata”, quando arriveranno – riporta Repubblica – 25 milioni di dosi e tra l’altro si partirà anche con le somministrazioni nei luoghi di lavoro. Non tutte le Regioni, però, sono pronte a partire con chi ha da 40 a 49 anni. E soprattutto le fasce di età più anziane e anche le categorie a rischio non sono ancora protette; alcune, anzi, sono ancora molto lontane dall’avere una copertura accettabile. Si spinge quindi per andare avanti, ma non bisogna scordarsi di guardare indietro.
Il via libera del generale Figliuolo è arrivato soprattutto perché – riporta ancora Repubblica – alcune Regioni avevano già iniziato a programmare per lunedì le prenotazioni dei quarantenni. In particolare Lazio, Veneto e Lombardia. Altre lamentano problemi e carenza di dosi, che non rendono possibile partire subito con la campagna per chi è nato tra il 1972 e il 1981. La maggior parte, comunque, si sono adeguate. La struttura commissariale ha aperto pensando alle Regioni che corrono di più, ma anche con l’idea che si possa programmare. Prendere, cioè, fin d’ora le prenotazioni anche per vaccini da fare più avanti.
Ieri, Figliuolo ha confermato che si potranno dare più dosi alle Regioni che in questo momento consumano più AstraZeneca, togliendole a chi lo somministra meno, ma ha aggiunto che comunque, alla fine, questi spostamenti vanno riequilibrati: “Il principio è: una testa, un vaccino”. (Qui l’articolo completo)