“Esprimiamo vicinanza a Lino e ai suoi familiari e continuiamo ad interrogarci su stili di vita e mentalità che opprimono il nostro paese”. Don Claudio, parroco dell’Unità Pastorale S. Francesco da Paola di Carapelle è intervenuto sulla recente escalation criminale nel centro dei Cinque Reali Siti. “Gli episodi che stanno diventando sempre più ordinari nella vita della laboriosa cittadina di Carapelle, ossia atti incendiari e dolosi a danno di privati ed aziende del territorio, non possono lasciarci indifferenti – ha detto -.
‘Non abituiamoci neppure alle bombe davanti alle saracinesche o alle rapine: sono il cancro causato da una malavita che vede protagonista gente che non può essere degna del nome di ‘cristiano’, ammesso che ci si ritenga tale. Chiedo a queste persone: Nel tempo in cui tanti stanno morendo, soffrendo, si stanno impoverendo, voi non avete nessun sentimento di pietà?’ – ha aggiunto citando il vescovo Luigi Renna -.A distanza di una settimana dal vile e spregevole attentato incendiario nei confronti di un nostro collaboratore parrocchiale, un carabiniere in servizio a Foggia, e della sua famiglia, la cui auto è stata distrutta, vogliamo ringraziare tutti coloro, autorità religiose, militari e civili a qualsiasi livello, parenti, amici e conoscenti (in verità tantissimi), che hanno fatto sentire in qualsiasi modo la loro vicinanza e solidarietà”.
“Ringraziamo tutti gli agenti dell’Arma dei Carabinieri che, come sempre, stanno indagando per far luce su questo spregevole atto divenuto, ormai da anni, una ‘cattiva abitudine’ nella nostra amata e pacifica città di Carapelle – ha concluso -. Siamo convinti che la stragrande maggioranza dei cittadini che la abita, non tema questi atti, così come il nostro caro Lino e la sua famiglia, semplicemente perché siamo convinti e crediamo che ‘il bene vince sempre, anche se in qualche momento può apparire più debole e nascosto’ (Papa Francesco)“.