“In questo momento di confusione totale è giusto riflettere. La decisione è in mano ai partiti. Il sindaco ha ribadito di essere molto dispiaciuto nei confronti dei tecnici da poco nominati in Giunta. Non avrebbe voluto dimettersi, ma non si possono trattenere i singoli”. A parlare è il consigliere e capogruppo leghista Paolino La Torre, che con le dimissioni di Consalvo Di Pasqua è diventato ora il leader della maggioranza in Consiglio.
Le dimissioni del sindaco Franco Landella sono revocabili, ha 20 giorni per ricompattare le sue truppe. Qualcuno lo ha già recuperato per strada nel pomeriggio dal momento che finora gli attesi dimissionari Salvatore De Martino, Concetta Soragnese e Raffaele Di Mauro (qualcuno annetteva a loro anche Ciccio D’Emilio e Gino Fusco) non si sono presentati dal notaio Simonetti insieme al centrosinistra, ai civici e al M5S lasciando soli i colleghi del centrodestra Antonio Bove e Francesco Morese.
Solo 14 questo pomeriggio hanno depositato la firma. Ultima chiamata per mandare davvero a casa l’amministrazione è alle 19.30. Ma è difficile che il numero di 17 eletti dimissionari sia raggiunto.
I due ex assessori vicinissimi al compianto kingmaker Massimino Di Donna però sono orientati comunque a dimettersi autonomamente seguendo la scelta di Consalvo Di Pasqua. Tanta la delusione nel PD, come conferma il capogruppo Pasquale Dell’Aquila. Stavolta erano convinti di farcela e invece si dovrà attendere.
La domanda di molti è: se sia i Fratelli d’Italia sia Forza Italia sono decisi a staccare la spina chi potrebbe sostenere il sindaco qualora decidesse di ritornare in sella?