Una lettera aperta per ringraziare gli operatori sanitari e sottolineare l’importanza del “Coro” di San Severo, “un punto di riferimento per tutti i malati oncologici”.
Ecco il testo della missiva di Maria Igea Cirillo Damone.
“Chi mi conosce sa che sono una persona fondamentalmente schiva e riservata, che difficilmente ama apparire ed esternare cose personali.
Questa volta, però, ho deciso di mettere da parte questo aspetto del mio carattere per dare testimonianza a persone fantastiche ed a istituzioni sanitarie che hanno contribuito a farmi superare il momento probabilmente più buio della mia esistenza.
Quando ti diagnosticano un carcinoma, infatti, ti accorgi che tutte le certezze e tutte le prospettive vengono messe in discussione e devi fare i conti con la probabilità stessa di proseguire quella magnifica esperienza che è la tua vita.
In quegli attimi ti accorgi che la Carità e la Provvidenza ti mettono affianco Angeli senza ali che ti custodiscono ed accompagnano in ogni tuo passo, silenziosi ed attenti, ma impagabili e commoventi.
In questo percorso terribile e tribolato, cominciato a luglio 2020 ed ancora lungo e faticoso, in piena Pandemia COVID 19, che ha appesantito ulteriormente la difficoltà di lottare contro un male cattivo senza poter sentire l’abbraccio e la vicinanza non virtuale delle tante persone che mi vogliono bene, devo dire che la paura maggiore non era solo per l’intervento (rispetto al quale i medici ed i chirurghi sono sempre stati fiduciosi) e per la conseguente menomazione fisica, quanto per la temuta chemioterapia e per le devastanti conseguenze della stessa.
Per una donna, infatti, affrontare un percorso oncologico che aggiunge alle conseguenze chirurgiche delle ripercussioni fisiche pesantissime che impongono sofferenze ed impediscono di svolgere il ruolo di madre, moglie, figlia, amica rischiano di compromettere l’equilibrio e mettere a repentaglio la tenacia con cui il cancro va affrontato.
In questo delicato contesto fisico e psicologico devo dare atto che la realtà del C.O.r.O. DI SAN SEVERO, rappresenta un riferimento prezioso per tutti i malati oncologici del territorio, grazie alla professionalità ed umanità di tutte le componenti di questa accogliente ed inclusiva famiglia.
E non esagero quando definisco famiglia un reparto di oncologia che, nell’immaginario collettivo e nella mia stessa precedente visione, dovrebbe essere caratterizzato da dolore, sofferenza e sgomento.
In questo reparto di oncologia, invece, è la vicinanza umana che si aggiunge e si fonde alla perizia di mani esperte ed alla sincronia di protocolli perfettamente coordinati.
Appena arrivi nel Centro Oncologico di San Severo, spaventata, disorientata e triste, vieni travolta da una accoglienza e da un affetto che sgretolano ogni pensiero negativo e ti fanno sentire costantemente al centro di attenzioni e delicatezze che sollevano e coinvolgono.
Dal Triage, alla visita oncologica propedeutica alla terapia, dal tragitto verso la sala della terapia a tutta la durata del ciclo ci sono piccoli ma significativi gesti e sorrisi che contribuiscono a darti forza: il caffè, lo spuntino, lo spirito di complicità costellano le giornate al C.O.r.O. DI SAN SEVERO che diventa non un appuntamento di doloroso calvario, ma un passo che fa parte di un percorso virtuoso durante il quale lotti e combatti per dare una speranza alla tua vita.
Questo miracolo di efficienza e di amore ha dei volti, delle anime e dei nomi che voglio pubblicamente ringraziare.
In primo luogo credo sia doverosa una dedica speciale al Dottor Massimo LOMBARDI che con la sua riconosciuta competenza e la sua universalmente nota bontà dirige un “CORO” che davvero valorizza ogni componente in una perfetta sinfonia di voci, competenze e qualità.
Devo, quindi, ringraziare tutti e ciascuno: la Dottoressa Lucia MORACA e la Dottoressa Nunzia RIZZI, lo staff degli infermieri composto da Soccorsa CARAFA, Germana CIRCELLA, Rachele CRISTOFARO ed Anna MERLINO, gli OSS che sono Jacopo ACCARRINO e Paola CONTESSA e gli ausiliari che sono Angela RICCO ed Antonio VAIRO.
A tutti loro va il mio grazie e la mia riconoscenza!
E’ grazie a loro che posso affermare che il dottor Massimo LOMBARDI aveva ragione quando – incontrandomi per la prima volta e stringendomi forte le mani tra le sue – mi ha detto “Maria, stai tranquilla … vedrai che trasformeremo le tue lacrime in fiori”!”.