“Ormai presso il carcere di Foggia si abbattono, una dietro l’altra, delle poderose sventole che potrebbero mettere al tappeto chiunque”. È l’allarme lanciato dal segretario nazionale del Sappe, Federico Pilagatti. “Oltre al Covid che sta creando enormi problemi ai poliziotti ed ai detenuti – spiega in una nota stampa -, continuano ad arrivare nel carcere foggiano detenuti affetti da gravi patologie psichiatriche dai vari penitenziari del distretto. La cosa tragica è che attualmente presso il carcere del capoluogo dauno, che sulla carta dovrebbe avere un servizio di assistenza psichiatrica h24 (ma che così non sarebbe) attualmente sarebbe in servizio un solo psichiatra, considerato che l’altra unità avrebbe presentato le dimissioni qualche settimana fa, e non ancora rimpiazzata dall’Asl di Foggia”. Secondo Pilagatti, “molte decine e decine di detenuti affetti da disturbi psichici sarebbero praticamente abbandonati a se stessi e quindi senza adeguate cure specialistiche, considerato che pur con la buona volontà, la presenza di uno psichiatra per alcune ore al giorno non può far molto”.
Questo a parere del Sappe si chiama “negazione di diritto alla cura e può avere risvolti penali, però non si può più accettare che tutto ciò possa ricadere unicamente sulle spalle dei poliziotti penitenziari, costretti a gestire decine di questi detenuti, da soli, senza averne le competenze ed i mezzi. In questi giorni la magistratura sta indagando sulla morte di un detenuto suicidatosi all’interno del carcere di Foggia (Gerardo Tarantino, presunto killer di Tiziana Gentile a Orta Nova, ndr), con un avvocato di parte che avrebbe già emesso sentenze di colpevolezza per i poliziotti penitenziari additati come carnefici, ed alludendo a chissà oscure manovre contro il povero detenuto deceduto. Fermo restando che il SAPPE, sindacato autonomo polizia penitenziaria, maggior sindacato di categoria ha già dato mandato al proprio studio legale per valutare le affermazioni lesive dell’immagine, della dignità e della professionalità dei poliziotti di Foggia, si chiede ai magistrati inquirenti di verificare se la grave carenza di assistenza sanitaria specialistica presente presso il carcere per colpe che – secondo il Sappe – sarebbero imputabili all’Asl, possa aver influito negativamente sullo stato psichico e sull’umore del povero detenuto che ci dicono avesse problemi psichiatrici”.
In conclusione, il Sappe reputa “assurdo che in una giornata in cui la Corte costituzionale ha detto che non può esserci l’ergastolo ostativo in ossequio all’articolo 27 della costituzione e quindi tutte quelle misure di contrasto alle mafie quali il 41 bis a vita, ci si dimentichi di esseri umani che invece meriterebbero la massima attenzione da parte di tutte le massime istituzioni, proprio in virtù di quell’articolo della costituzione, ma tant’è, il carcere non interessa a nessuno poiché, purtroppo, non porta consenso”.