“I medici di famiglia possono vaccinare solo i pazienti vulnerabili!”. Lo scrive a chiare lettere, Salvatore Onorati, medico di famiglia ed ex presidente dell’Ordine dei medici di Foggia. Onorati evidenzia in un post sui social le difficoltà della categoria ad ottenere dosi a sufficienza per vaccinare i fragili. “I pazienti vulnerabili sono definiti sulla base di patologie previste dal ministero della salute e dalla regione – scrive -. I medici di famiglia devono attenersi a queste direttive. Il paziente vulnerabile è una persona che ha patologie tali per cui se si infetta con il Covid ha più possibilità di avere conseguenze gravi. Queste patologie sono state individuate dal ministero e dalla regione, ripeto, non dal medico. La differenza tra i vaccini è data dalla capacità di copertura che hanno e non dalla controindicazione: vaccinare un vulnerabile anche con AstraZeneca non è controindicato, è semplicemente preferibile che si utilizzi un vaccino con una più alta percentuale di copertura. Tutta questa è la differenza”, spiega Onorati.
“Ai medici di famiglia che devono vaccinare i soggetti vulnerabili stanno arrivando in queste ore poche dosi per vaccinare. Questi vaccini presentano una difficoltà di conservazione, una volta scongelato il flacone bisognerà utilizzarlo (6 dosi) entro cinque giorni altrimenti va buttato. Una volta aperto il flacone bisogna riempire tutt’e sei le siringhe che devono essere somministrare entro un massimo di cinque ore altrimenti vanno buttate. La macchina organizzativa è complessa e va rodata. La speranza è che al più presto sia attivo il centro vaccinale unico (presso la fiera) in cui mandare i medici di famiglia per vaccinare superando tutte le difficoltà organizzative di approvvigionamento e conservazione dei vaccini”.