“Il sindaco Landella conferisce un incarico professionale ad un avvocato che è incidentalmente il fratello di suo cognato”. È quanto afferma l’ex consigliere comunale, Giuseppe Mainiero, strenuo oppositore del primo cittadino di Foggia. Scartabellando tra le carte dell’Albo Pretorio, Mainiero si è imbattuto in una determina che in oggetto riporta: “Conferimento incarico agli avv.ti Wladimiro Cimaduomo e Leonardo Lembo di rappresentanza e difesa del Comune di Foggia per l’opposizione al pignoramento presso terzi. Comune di Foggia/IMPREDIL srl in liquidazione. Tribunale di Foggia rg. es. n.1857/2020 – Impegno della spesa in favore dei legali”.
“Mentre partiti e consiglieri discutono di discontinuità, di giunte dei migliori, azzeramenti più o meno seri – dichiara Mainiero -, al Comune di Foggia le vecchie abitudini non si perdono mai. La tutela dell’opportunità nelle decisioni che vengono assunte dal sindaco pro-tempore Franco Landella resta una sconosciuta. Come resta una sconosciuta la correttezza e la logica negli atti amministrativi. Naturalmente queste questioni non sembrano interessare chi pensa sia necessario voltare pagina. Oltre alle riunioni politiche per suggerire nomi e stabilire le quote di potere interno alla giunta, infatti, bisognerebbe tenere d’occhio l’Albo Pretorio e svolgere la funzione di indirizzo e controllo che spetta ai consiglieri comunali. Per esempio, basta scorrere l’elenco delle determinazioni (SCARICA QUI IL DOCUMENTO) per scoprire che è l’Avvocatura del Comune di Foggia, Servizio che afferisce al Segretario Generale, il dott. Caso, che è anche il Responsabile della Trasparenza e dell’anticorruzione dell’Ente, a decidere a chi affidare gli incarichi legali. Fino a qui tutto normale – continua Mainiero -, se non fosse che al Comune di Foggia partecipa anche il sindaco in persona a fare questa scelta. Infatti, se leggiamo la determina dirigenziale numero 473 del 30 marzo, è lo stesso Landella che ‘valuta l’opportunità di spiegare opposizione al pignoramento presso terzi’ da parte della IMPREDIL srl in liquidazione, ‘conferendo incarico agli avvocati Wladimiro Cimaduomo e Leonardo Lembo‘. In questo caso non c’è Salva enti che impedisca il conferimento dell’incarico. La determina dirigenziale, che si riporta testualmente evidenzia che: ‘il Sig. Sindaco, valutata l’opportunità di spiegare opposizione al predetto pignoramento presso terzi, giusta procura su foglio separato, ha conferito incarico agli avvocati Wladimiro Cimaduomo e Leonardo Lembo, i quali risultano essere difensori dell’Ente nel giudizio di opposizione al D.I. n. 394/2020 pendente dinanzi al Tribunale di Foggia rgn 3214/2020″.
E ancora: “Al di là della circostanza in cui sia il sindaco e non il Servizio Avvocatura a valutare l’opportunità di procedere in giudizio, non essendo Landella notoriamente un giurista, appare quantomeno discutibile, almeno per una questione di stile, che sia il sindaco a valutare l’opportunità di conferire un incarico professionale ad un avvocato che è incidentalmente il fratello di suo cognato. Sia chiaro: nulla da dire sul valore del professionista e sull’assenza di divieti circa il fatto che l’avvocato Cimaduomo possa ricevere incarichi dal Comune. Ma forse, per motivazioni di opportunità, sarebbe stato meglio evitare, anche per non dare l’impressione di una commistione ‘familiare’ tra chi conferisce l’incarico e chi lo riceve. Ma al di là di queste circostanze, che ripeto per me rappresentano evidenti anomalie, esiste anche un altro dato che considero allarmante. Nella delibera adottata dalla Giunta, avente ad oggetto la determinazione del fabbisogno del personale, sono scomparse le progressioni verticali per l’Avvocatura, che avrebbero consentito ad horas di disporre di almeno altri due avvocati presenti in pianta organica, che già oggi producono atti per il Comune, ma che non hanno la possibilità di costituirsi in Tribunale in ragione dell’assenza del necessario profilo professionale ed inquadramento amministrativo. E al danno, come al solito dalle parti del Comune, si aggiunge la beffa, perché la spesa prevista nella delibera di giunta targata Landella-Cangelli-Caso, realizza un incremento di spesa, pari a 35mila euro per unità, a cui aggiungere i costi per la selezione esterna”.
Secondo Mainiero “si conferiscono incarichi esterni nelle more di assumere altri avvocati, aumentando la spesa fissa per il personale, pur possedendo il Comune già in pianta organica. avvocati interni che producono atti per l’emergenza ma che non possono costituirsi in assenza della procedura interna di progressione verticale. Progressione che, conti alla mano, costerebbe alle casse del Comune un migliaio di euro in più rispetto ai 70mila euro all’anno previsti per assumerne altri due nuovi avvocati, ma dall’esterno. Ricapitolando: il sindaco pro-tempore Landella, l’assessore all’Avvocatura Cangelli e il Segretario Generale Caso, anziché valorizzare le risorse interne del Comune prevedono di spendere 70mila euro per assumere professionalità dall’esterno; e nell’attesa di perfezionare queste assunzioni il sindaco Landella valuta l’opportunità (come recita testualmente la determina dirigenziale) di affidare al fratello di suo cognato l’incarico di rappresentare il Comune in giudizio. Insomma un capolavoro di governance – conclude l’ex consigliere comunale -. E tutto questo accade quando i partiti e i consiglieri fanno finta di scalpitare chiedendo discontinuità a Landella. Per chi ancora non lo avesse capito, il ‘modello di governance’ a trazione Landella è questo”.