6 anni di reclusione per il 32enne Erjon Rameta, alias “Antonio l’albanese”. Riconosciuta l’aggravante della mafiosità. Questa la condanna emessa dal gup di Bari, Giovanni Anglana al termine del processo con rito abbreviato a carico del “bombarolo” straniero. L’accusa aveva chiesto 5 anni e 2 mesi di carcere. Rameta è ritenuto l’esecutore materiale degli attentati al ristorante “Poseidon” (saltato in aria il 12 novembre 2019) e al centro diurno “Il Sorriso di Stefano” dei fratelli Vigilante. Rameta avrebbe agito su ordine della mafia foggiana per la quale, stando al racconto del pentito Carlo Verderosa (ex batteria Moretti), si sarebbe messo a disposizione anche in passato. Manovalanza spiccia utilizzata dai boss per spaventare con la violenza le vittime del racket. Rameta è stato processato con il rito abbreviato. Parti civili il manager de “Il Sorriso di Stefano” Luca Vigilante, l’associazione “Panunzio” e la federazione FAI Antiracket.