“Due ragazzi con lo scooter gli hanno chiesto di fare una telefonata in cambio di una sigaretta. Dovevano chiamare la mamma. Poi Marco si è accorto che non stavano parlando al telefono, a quel punto ha chiesto di riavere il telefono ma a quel punto sono scappati. Lui li ha anche rincorsi ma è pure caduto e si è fatto male”. Il caso di Marco Ferrazzano, il giovane foggiano svanito nel nulla il 22 gennaio scorso, è sempre più torbido. Una storia di violenza e bullismo. Gente senza scrupoli che sghignazza e prende in giro le persone più fragili di Foggia per poi pubblicare tutto online su “Comiche foggiane”, una pagina social al momento introvabile sul web. Forse qualcuno l’ha rimossa dopo il servizio di Chi l’ha visto andato in onda mercoledì 10 febbraio.
“Una storia che ci fa arrabbiare. Tristissima. Di bulli che prendono in giro i più fragili, messi alla berlina sul web – ha detto la conduttrice Federica Sciarelli -. Bulli che prendono in giro persone sulla pagina ‘Comiche foggiane’ e che sghignazzano quando invece non c’è proprio nulla da ridere”. Una telespettatrice ha fatto sapere che “di Marco giravano video sulla pagina di Instagram ‘Comiche foggiane’. Veniva insultato, cercavano di farlo arrabbiare. Gli facevano gli scherzi. Ora in rete i filmati del giovane sarebbero spariti ma ci sono ancora quelli degli altri”.
“Ignoranza e basta. Non c’è nulla che faccia ridere”, commentano a Chi l’ha visto? “A Marco facevano di tutto, gli dicevano: ‘Fai le capriole’. Gli tagliavano i capelli. Aveva il setto nasale rotto. Diceva di essere caduto. Lo chiamavano ‘Marco il veronese’ (da piccolo ha vissuto a Verona, ndr) perché non sapeva parlare il dialetto”. Una persona avvicinata dall’inviato in un parco della città ha risposto così alla domanda su Marco: “Non ne voglio parlare, ora devo fumarmi una canna”. Una frase che ha turbato Federica Sciarelli: “Speriamo gli sia andata di traverso quella canna”.
Stando ai racconti dei parenti, Marco sarebbe stato picchiato più volte, soprattutto se si rifiutava di consegnare sigarette. “Ci sono persone molto pericolose, più che bulli sono criminali”, ha detto la sorella Miriam. “Marco era al dodicesimo telefono – ha aggiunto -. Gliene avevano rubati tutti. Bloccò tutti i parenti sui social. Forse temeva la diffusione di qualcosa. La verità su Marco è dentro quel telefono. Tutta la famiglia ne è convinta”.
La sorella e papà Tiziano sono stati invitati in trasmissione: “Quando gli hanno rubato l’ultimo telefono è andato in escandescenza”. Infuriato, vittima dell’ennesimo torto, si è buttato sotto un treno? Quel giorno, infatti, qualcuno è stato investito sui binari ma ad oggi non c’è ancora stato il riconoscimento del corpo. Il padre, ferroviere, è alla ricerca di tracce: “Ho girato tutta la stazione”, ha detto in lacrime. “Noi non resistiamo più”. L’uomo spera di avere novità dalla Procura di Foggia: “Posso sperare ancora che sia vivo. Io sto girando come un pazzo. Mio figlio ha cancellato tutti gli account usando un altro telefono e poi si è andato a suicidare?”, questo il quesito a cui l’uomo non riesce a dare una spiegazione. IL SERVIZIO COMPLETO – CLICCA QUI