Convalidato il fermo e applicata la misura della custodia in carcere per Gerardo Tarantino, classe ’74 di Orta Nova. È quanto stabilito dal gip di Foggia all’esito dell’udienza di convalida del decreto di fermo di indiziato di delitto disposto dal pm lo scorso 27 gennaio. Nel provvedimento sono riportate le fasi cruciali di quel drammatico pomeriggio del 26 gennaio scorso. “Alle ore 16:10 di quel giorno – si legge -, i carabinieri sono stati informati che era in corso una forte lite a Orta Nova in via Maggiore La Bellarte 1, con forti urla di voce femminile. Giunti sul posto, i militari hanno percorso le scale dell’edificio notando subito tracce di sangue che raggiungevano il piano superiore. Al secondo piano, i militari hanno incontrato un condomino che dichiarava di essere stato lui ad avvertire i carabinieri, informandoli di una accesa lite all’ultimo piano e di forti urla femminili, probabilmente di Tiziana Gentile che lì abitava”.
“I carabinieri hanno continuato a salire a piedi e sul pianerottolo tra l’ultimo e il penultimo piano sono stati raggiunti da Tarantino Gerardo, con le mani ferite, completamente ricoperte di sangue, con il dito anulare della mano sinistra lacerato in profondità e in forte stato di agitazione”. Poi dirà di essersi ferito sul lavoro. L’uomo avrebbe farfugliato poche frasi: ‘Sono un vostro collega, sono venuto dalla mia amica per la questione delle buste paga’“. Il condomino ha riferito che Tarantino si era presentato con una tuta, aveva la mano destra ferita e insanguinata e che gli aveva detto di essere lì perché conosceva la Gentile in quanto collega di lavoro. Era dunque intenzionato a conoscere le condizioni di salute della donna.
C’è poi la testimonianza della figlia della Gentile la quale ha riferito agli inquirenti che sua madre era separata, di fatto, da suo padre e che viveva in isolamento domiciliare a Orta Nova perché aveva contratto il Covid; ha anche dichiarato che sua madre “conosceva da tempo Tarantino, sin dai tempi in cui viveva con suo marito”. Ma Tarantino e sua madre non avevano conversazioni telefoniche, né si contattavano attraverso messaggi. La giovane ha anche fatto riferimento all’attività social del sospettato: “Pubblicava post violenti o con riferimento a donne tradite da uomini’“.
“Quindi nelle prime fasi – riporta il provvedimento –, abbiamo il cadavere della Gentile, distesa per terra, con i pantaloni del pigiama abbassati, con una profonda ferita. La causa della morte era da attribuirsi come si evince dalla consulenza tecnica in atti, dà multiple ferite d’arma da taglio al collo e al dorso. Tarantino era stato visto dai condomini entrare e uscire da quel condominio, nelle stesse ore dell’avvenuto omicidio, con le mani sporche di sangue e un giubbotto con la scritta ‘Associazione Carabinieri’, essendone un componente. Ed era stato notato successivamente mentre lanciava un oggetto dal finestrino sulla strada tra Orta Nova e Carapelle. In un terreno, infatti, i cacciatori hanno recuperato l’arma del delitto.
Sull’uomo, conclude il gip, “sussistono gravi indizi di colpevolezza”. Il reato per il quale si procede “prevede la misura della custodia cautelare in carcere in presenza di esigenze cautelari. Considerata la gravità del reato e le modalità di esecuzione dello stesso, si ritiene che vi sia il concreto pericolo di commissione di altri su base violenta. Sussiste il concreto pericolo di inquinamento probatorio, considerato che il Tarantino ha cercato di precostituirsi un alibi e di confondere, inutilmente, la polizia giudiziaria sulla sua presenza sul luogo del delitto. Non si ritiene, stante le acquisizioni in atti, che costui possa inquinare le prove parlando con i prossimi congiunti. Si deve tener conto che Tarantino ha anche tentato il suicidio ed è stato colto da malore alla fine dell’interrogatorio”.