Quasi mezzo milione di euro, 481.851,70, quota parte della disponibilità dell’importo di 3.208.333,55 euro residuo dei proventi della vendita di alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica sarà riallocato, su autorizzazione della Giunta regionale, da Arca Capitanata per lavori di manutenzione straordinaria sul patrimonio immobiliare della stessa ARCA da effettuarsi su immobili di Chieuti, Foggia, Lucera, Monte Sant’Angelo, San Giovanni Rotondo, San Severo, Torremaggiore e Trinitapoli.
È molto soddisfatto il presidente, l’avvocato Denny Pascarella (in foto sopra, tra il prefetto di Foggia Grassi e il governatore Emiliano) che sui maggiori centri – Foggia, Lucera, Manfredonia e San Severo – ha individuato moltissimi stabili sui quali si interverrà con manutenzione straordinaria su facciate e lastrici. I lavori così come il complesso Erp di Camporeale a Foggia in Via Saragat hanno anche l’obiettivo di rivalorizzare con un piano colore il patrimonio dell’ex Iacp.
NUOVE FACCIATE
A Foggia si interverrà per 76mila euro circa in Via Frassati, Via Vieste e Via Lucera. A San Severo per 21.300 euro si rifaranno le facciate degli stabili di Via San Berardino, la nota Via Fantasia e Viale Fortore. 9mila euro di lavori a Lucera in Via Tiziano e Via Montegrappa e ben 30mila euro a Manfredonia a Largo delle Campanule e Via Beatro Angelico.
“L’80% del patrimonio Arca necessita di questi interventi – spiega il presidente Pascarella a l’Immediato – parliamo di edifici ormai datati che hanno bisogno di una manutenzione sulle facciate, in molti casi siamo già intervenuti in questi casi, come in Via Saragat cambiando il volto di quelle abitazioni”.
Pascarella non si sottrae alle domande sulle accuse lanciate dal consigliere comunale Pippo Cavaliere in ordine alle assegnazioni dubbie di alloggi occupati da parenti ed esponenti vicini alla criminalità organizzata. Nelle indagini della Procura ci sono nomi altisonanti mafiosi che vivono in case popolari.
ASSEGNAZIONI DUBBIE
“Il fenomeno è molto complesso e vario – rimarca l’avvocato tarantino emilianista ed ex candidato con la lista CON – in provincia di Foggia sono 803 gli alloggi occupati abusivamente da persone che non ne hanno titolo. Ci sono due tipologie di abusivi: i sopravvenuti e il mondo del sommerso”.
Pascarella illustra nel dettaglio le situazioni, che sono le più varie. Accanto a chi dopo la morte dell’assegnatario rimane nell’alloggio perché opportunamente nominato convivente in tempi precedenti alla dipartita, con la legge che prevede il subentro per gli eredi residenti qualora in possesso di determinati requisiti reddituali, ci sono infinite situazioni. Da chi si vende sottobanco l’alloggio a chi non notifica la morte dell’assegnatario e rimane dentro la casa, occupandola fino a chi notte tempo entra abusivamente in un alloggio temporaneamente vuoto e vi resta decenni, senza mai pagare il canone di 25 euro. Le assegnazioni di cui parla Cavaliere, però, fa notare Pascarella, sono tutte “in regola”. I cognomi illustri sono tutti passati dagli uffici comunali.
L’ABUSIVISMO
“Noi abbiamo una mappa dell’abusivismo, che emerge quando inviamo i solleciti di pagamento. Lì ci accorgiamo dei mancati introiti e vagliamo le diverse situazioni. Nelle assegnazioni a personaggi dubbi possiamo agire solo ex post, è il Comune che regolamenta la fase amministrativa. Noi ex post possiamo verificare se hanno i requisiti per occupare l’alloggio popolare. Al momento della firma del contratto verifichiamo se hanno titolo per l’assegnazione e se non ce l’hanno emaniamo un decreto di rilascio. Questo è il senso del tavolo aperto in Prefettura. Foggia vive senza dubbio la situazione più grave, per la grossa concentrazione di patrimonio edilizio Arca. I Servizi Sociali del Comune verificheranno la presenza di fragilità sociali, ossia invalidi, minori, donne sole, anziani. Tutti gli altri che non hanno più i requisiti o perché con nuova capacità reddituale o perché il nucleo familiare si è ridotto e non giustifica più certe metrature dovranno lasciare l’alloggio, liberarlo”.
FINTI CONVIVENTI
C’è anche il tema dei finti conviventi, attraverso cui si garantisce il passaggio di assegnazione da un morto ad un vivente. Un sistema che ha fatto la fortuna di un particolare clan, con la compravendita di alloggi a 20mila euro nella zona Candelaro. Ma la legge dal 2015 ha arginato in parte il fenomeno. “Il Comune prima di rilasciare la residenza deve ottenere da noi il nulla osta per la verifica dei requisiti del soggetto che vuole risiedere insieme all’assegnatario”, specifica Pascarella.
Se ci sono dei parenti di mafiosi nelle case popolari è tutto da vedere. “Si tratta di una criticità che sta emergendo, il tema è cercare di intensificare le banche dati e di incrociarle per evitare il mercato del sommerso che a Foggia è molto fiorente. Va fatta una verifica sugli aspetti della criminalità organizzata”, ratifica Pascarella. Paradossalmente infatti il parente del malavitoso potrebbe avere le carte in regola dal punto di vista burocratico e reddituale per l’assegnazione.
A tal proposito il presidente Michele Emiliano, ex pm, vuole vederci chiaro sulla questione e potrebbe prevedere alcune misure ad hoc per una contro verifica dei dati e delle biografie degli assegnatari, coinvolgendo i prefetti.
CONTAINER
La tematica è quanto mai attuale per tutte le famiglie che sono state finalmente prelevate dai container di Via San Severo e alloggiate in case riqualificate o nuove di zecca. Per loro annuncia Pascarella si è di fronte ad una assegnazione temporanea a carattere biennale. “Chi adotterà comportamenti illegali non avrà l’assegnazione definitiva”. Per loro e per tutte le emergenze più impellenti però l’Arca ha in mente comunque i 160 alloggi in zona Fiera, i cui lavori stanno cominciando in questi giorni. Prevista invece per la prossima settimana la consegna degli appartamenti in Via Confalonieri.
IL FUTURO DELL’ARCA
“Il futuro dell’Erp è quello di finanziare la socialità, occorre da un lato un piano di mobilità e dall’altro un piano di canoni calmierati. Uno degli aspetti su cui si discute è quello di non espellere assegnatari con diversi requisiti rispetto ai tempi dell’assegnazione dal settore pubblico ma di ricollocarli, magari in altre abitazioni, con canone calmierato, così come abbiamo fatto ad Ordona Sud”, conclude Pascarella.