“Per il sequenziamento serviranno diversi giorni, al momento abbiamo solo un caso sospetto. Ma siamo attrezzati per analizzare e mappare tutti i virus, ne abbiamo già processati circa 200 dall’inizio della pandemia”. Il direttore dell’Istituto Zooprofilattico di Puglia e Basilicata, Antonio Fasanella, è consapevole della “fase delicata” che sta attraversando la Puglia con la variante inglese del Covid. “La Regione, bisogna sottolinearlo, è messa benissimo sulla capacità di intercettare e analizzare il virus – commenta -, siamo i secondi solo alla Lombardia per le attività in campo. Qui non parliamo del classico tampone molecolare, ma della mappatura dell’Rna del virus. Siamo stati travolti da questa variazione, certo, solo che abbiamo tutte le armi per rispondere”. Del resto, la regione ha già affrontato una mutazione durante la seconda ondata. “Si tratta di piccole variazioni, per semplificare è come se venisse cambiata la targa a un’auto – spiega ancora Fasanella -. Del resto, nel nostro caso, già abbiamo avuto la sostituzione della variante europea con quella spagnola, importata dai vacanzieri rientrati in Puglia dopo l’estate”.
Il caso sospetto, unico al momento, rimane sempre quello di una ragazza di 25 anni della provincia di Bari atterrata giovedì nello scalo pugliese su un aereo Ryanair da Londra: è risultata positiva al coronavirus e ora sono in corso all’Istituto zooprofilattico di Foggia le analisi per capire se abbia la variante. I passeggeri del suo volo saranno chiamati per sottoporli a tampone. La ragazza, che quando è atterrata aveva la febbre, ha ammesso di aver avuto sintomipara influenzali già mentre era in Inghilterra e di essere partita senza aspettare l’esito di un tampone fatto prima di partire per rientrare a casa. E’ in buone condizioni.
Tre ipotesi su variante
Sempre Ecdc fa tre ipotesi sull’origine della nuova variante covid. Infatti l’insolito alto numero di mutazioni della proteina spike e altre proprietà genomiche del nuovo ceppo fanno pensare che non sia “emersa attraverso il graduale accumulo di mutazioni in Gran Bretagna”. Il Centro europeo per il controllo delle malattie quindi avanza tre ipotesi:
La prima potrebbe riguardare una prolungata infezione da SarsCov2 in un singolo paziente, forse con ridotta capacità immunitaria, che avrebbe dato un alto tasso di accumulo di mutazioni che riescono a eludere il sistema immunitario. Una seconda spiegazione potrebbe essere ricercata in un processo di adattamento del virus, presente in specie animali e poi ritrasmesso all’uomo dall’animale, come le mutazioni negli allevamenti di visioni in Danimarca e Olanda. Infine la terza teoria ipotizza che la variante sia emersa attraverso la circolazione in paesi con poca o inesistente copertura di sequenziamento genetico. Ma questa è la meno plausibile, secondo l’Ecdc, perchè le mutazioni casuali acquisite dalla circolazione del virus non spiegherebbero il numero insolitamente alto di mutazioni nella proteina spike e una circolazione sottotraccia per un tempo sufficientemente lungo da accumulare di così tante mutazioni, che è si stimano in circa 10 mesi.