Agenti della squadra mobile di Foggia e del commissariato di Cerignola hanno tratto in arresto in flagranza di reato un incensurato cerignolano di 50 anni, trovato con armi e munizionamento anche di tipo guerra tra cui kalashnikov. In particolare, nell’ambito di controlli straordinari ad alto impatto del territorio ofantino disposti dalla Questura e finalizzati alla repressione del traffico di armi clandestine, alle spalle del quartiere San Samuele “Fort Apache”, a seguito di una perquisizione domiciliare eseguita presso l’abitazione dei defunti genitori, di cui l’indagato aveva la disponibilità delle chiavi d’accesso, sono stati rinvenuti un fucile d’assalto modello AK-47 di produzione cinese, una pistola semiautomatica con segni identificativi compromessi e un revolver rubato in Emilia Romagna oltre 20 anni fa, oltre che un ingente quantitativo di munizioni compatibile con tutte le armi citate per un totale complessivo di oltre 400 cartucce.
Agli investigatori non è passata inosservata la presenza di un refrigeratore a “pozzetto” collocato in una camera da letto. Una volta rimossa la copertura in plastica del vano motore, agli investigatori si è aperto un quadro inaspettato. Difatti, nell’incavo del motore, dopo diversi strati di panni in cotone e diverse confezioni di caffè – queste ultime sapientemente utilizzate per confondere l’olfatto dei cani specializzati nella ricerca di materiale esplosivo – sono stati rinvenuti gli imballaggi di fortuna di una batteria di armi micidiali.
Non è da escludersi che quelle armi potessero essere utilizzate per un proposito omicidiario. Infatti, le due pistole avevano già il “colpo in canna” e il fucile d’assalto, oltre ad essere stato oleato da poco, era stato segato all’altezza del calcio per essere verosimilmente utilizzato per far fuoco da un’autovettura in corsa. Quella di segare il calcio, infatti, è un accorgimento che viene praticato da chi ha esperienza nell’utilizzo delle armi da fuoco e che permette di impiegare più comodamente un’arma dall’estrema portata offensiva, all’interno dei ristretti abitacoli delle autovetture dimezzandone la lunghezza.
Sono, inoltre, in corso approfondimenti investigativi sotto la direzione della Procura della Repubblica di Foggia per stabilirne l’eventuale utilizzo nei recenti fatti di sangue che hanno interessato il territorio ofantino. Alla luce di quanto rinvenuto l’indagato è stato tradotto presso la Casa Circondariale di Melfi. Il gip presso il Tribunale di Foggia ha convalidato l’arresto operato dalla polizia giudiziaria confermando la misura cautelare della custodia cautelare in carcere.